(ANSAmed) - ROMA, 16 APR - Scoperta una parte di Ostia Antica
fino ad oggi 'segreta', più grande di Pompei. Recenti indagini
archeologiche svelano che era molto più vasta di quanto
ritenuto. La Soprintendenza archeologica di Roma parla di
"risultati eccezionali: nel I secolo a.C, il Tevere non chiudeva
la città a nord, ma la divideva in due parti". Torri e
magazzini, insieme alle mura di cinta finora mancanti hanno
restituito agli studiosi la pianta integrale della città. La
scoperta è il risultato di un impegno che ha visto lavorare
insieme le autorità statali italiane, rappresentate da Angelo
Pellegrino e Paola Germoni (Soprintendenza speciale per i beni
archeologici di Roma) e due università inglesi, rappresentate
dai professori Simon Keay (University of Southampton-British
School at Rome) e Martin Millet (University of Cambridge). La
magnetometria ha consentito di scansionare il paesaggio,
permettendo ai geofisici di verificare le anomalie e
identificare le antiche mura sepolte, i tracciati stradali e le
strutture presenti nel sottosuolo.
La scoperta archeologica è stata illustrata durante una
conferenza a Palazzo Massimo a cui ha preso parte anche la
soprintendente ai Beni archeologici di Roma Mariarosaria
Barbera. "Sulle mura, a intervalli regolari, si evidenziano
grandi torri di sei metri per otto. Tra il Tevere e le mura gli
studiosi hanno individuato almeno quattro grandi edifici - hanno
spiegato dalla Soprintendenza -. Tre dei quali presentano
caratteristiche simili a quelle dei magazzini presenti nelle
aree già scavate di Ostia, con una pianta di 83 metri per 75 per
il più grande".
"La presenza di grandi aree di stoccaggio nella parte di
Ostia a nord del Tevere - sottolineano ancora - riapre il tema
delle dimensioni degli scambi commerciali che si svolgevano
sulle sponde del fiume nei primi due secoli del millennio.
L'indagine geomagnetometrica, infatti, aumenta di circa il 50%
lo spazio dedicato a depositi di merci che aumenta ad almeno 70
mila metri quadrati, indicazioni che non mancheranno di influire
sulla ricostruzione della topografia di una delle città romane
più importanti del Mediterraneo".
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