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Teatro: nella Roma del Cinquecento con le sue cortigiane

Passeggiata tra vicoli storici con le amanti di papi e cardinali

06 ottobre 2014, 18:41

Redazione ANSA

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La locandina dello spettacolo (da http://www.culturaeturismoroma.it/) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La locandina dello spettacolo (da http://www.culturaeturismoroma.it/) -     RIPRODUZIONE RISERVATA
La locandina dello spettacolo (da http://www.culturaeturismoroma.it/) - RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSAmed) - ROMA - La Roma del Cinquecento parla con le voci delle sue cortigiane - colte e raffinate amanti di nobili e pontefici, ma anche fragili donne esposte a precarie fortune - nei luoghi e tra le strade dove vivevano. A farle rivivere è uno spettacolo che si è snodato ieri come una passeggiata guidata nei vicoli storici della capitale, organizzata dalle interpreti e protagoniste della compagnia 'Quintessenza'.

"Cortigiane a Roma nel Rinascimento, tra passioni et miserie, desiderio et fortuna" il titolo della rappresentazione, in cui la riscoperta di alcuni luoghi significativi - da Via dei Coronari a Piazza Fiammetta, da Vicolo della Volpe a Tor Sanguigna - si è accompagnata alle improvvise apparizioni delle protagoniste. Da Imperia, amante di Agostino Chigi e che finirà suicida per amore (perfino papa Giulio II andrà al suo funerale, racconta l'interprete e autrice Alessia Lorenza Caldarone), ad Angela Greca Ortensia, che finisce in Campo dei fiori "con la rogna" ma avrà la buona sorte di legarsi ad un cardinale.

C'è poi Lucrezia Porzia 'Matrema-non-vole', soprannome che già dice molto della sua biografia, e per contrasto di quella di tante altre giovani indotte dalle madri ad intraprendere la carriera di cortigiane 'honeste', ossia destinate non alla prostituzione di strada ma a quella, impreziosita da studi e cultura, praticata nei palazzi. E infine Vannozza, amante ufficiale di Papa Alessandro VI e madre dei suoi quattro figli, tra cui Cesare e Lucrezia Borgia. Sarà il suo un destino carico di dolori e di passioni: sposata per convenienza a tre uomini diversi e poi vedova di tutti, tenutaria di proprietà e locande, e infine destinata a morire in solitudine, tra i ricordi di una vita tanto intensa e tormentata, all'età di 74 anni.

A promuovere l'iniziativa e comporre i testi in lingua cinquecentesca, sulla base di ricerche anche filologiche, è stata appunto la giovane Alessia Lorenza Caldarone, che nella vita fa tutt'altro ma grande appassionata del Rinascimento. E' lei ad interpretare Imperia, mentre le altre parti sono affidate, nell'ordine, a Daniela Carvelli, Alessandra Merigliano e Serena Pini. Si aggiunge Alessia Armanni sotto la nera veste della Morte, quinta e misteriosa presenza di questo spettacolo 'senza quinte' - da cui il gioco di parole Quintessenza scelto per il nome della compagnia. (http://www.culturaeturismoroma.it/). (ANSAmed).

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