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Egitto: ministro a Roma, cultura per tutti contro fanatismo

Asfour incontra Franceschini, più traduzioni in arabo e italiano

28 ottobre 2014, 18:40

Redazione ANSA

ANSACheck
(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - ROMA, 28 OTT - "Stato civile, donne ed educazione senza discriminazioni". Laicismo, modernità e cultura per tutti: uomini, donne, ricchi, poveri, delle città o delle campagne.

"Solo così l'Egitto potrà venirne fuori". A parlare è il ministro della Cultura egiziano, Gaber Asfour, che oggi pomeriggio a Roma ha incontrato il collega Dario Franceschini.

"La vera sfida - sostiene - è convincere la gente a cambiare mentalità, serve una 'nuova' cultura". Apertura e modernità versus "chiusura, fondamentalismo e integralismo'', dice. In visita nella capitale dove stasera inaugura una mostra dedicata a Tutankhamun, all'Accademia d'Egitto, Asfour illustra la sua ricetta: garantire la cultura a tutti i cittadini, "senza discriminazioni" e "per combattere il fanatismo'' che ha pervaso una parte della società egiziana. Un'operazione tutt'altro che semplice, ammette, ma che va portata avanti parallelamente alla lotta al terrorismo. Importante critico letterario, docente di letteratura araba all'Università del Cairo, Asfour è stato allievo del grande scrittore Taha Hussein. Nel 2011, a inizio rivoluzione, l'ex rais Hosni Mubarak, lo nomina ministro della Cultura. Un incarico che dura poco più di una settimana. Sommerso dalle polemiche del mondo artistico e intellettuale, Asfour si dimette. Ufficialmente per motivi di salute. Dallo scorso giugno è tornato a guidare il dicastero, accettando la nomina da parte del premier Ibrahim Mahlab. ''Ho assunto l'incarico - racconta - certo di potere portare questa nuova visione nel Paese''. Nel suo programma, c'è anche la valorizzazione dei musei minori del Paese: una ventina in tutto l'Egitto. ''A breve i loro patrimoni saranno in rete e quindi consultabili in tutto il mondo''. Un modo per fare conoscere il loro contenuto al grande pubblico. Con l'Italia le relazioni culturali sono intense. Dall'Anno dell'Egitto in Italia (2015) a quello dell'Italia in Egitto previsto per il 2016, i cui perni centrali saranno rispettivamente l'Accademia d'Egitto di Roma e l'Istituto italiano di Cultura del Cairo.

Il campo a cui tiene forse di più il ministro egiziano e su cui intende spingere è però quello della traduzione letteraria.

L'idea, spiega Asfour, è di fare conoscere i veri mostri sacri della letteratura egiziana. "Da non confondere con autori di best seller, tradotti in tutto il mondo". Il riferimento è a Alaa Al-Aswani - autore di vari romanzi tra cui Palazzo Yacoubian e il più recente Cairo Automobile Club - molto noto in Italia, con cui Asfour, da critico, è stato impegnato in un'annosa polemica. ''Serve un lavoro profondo per diffondere i grandi scrittori egiziani e favorire la traduzione dall'arabo all'italiano e viceversa''. Altri settori in cui rafforzare i rapporti, e che dovrebbero rientrare nel Memorandum d'Intesa in fase di elaborazione tra Italia e Egitto, sono in ambito artistico: "La messinscena dell'Aida alle piramidi (dove sono coinvolte maestranze italiane, ndr), il 16 dicembre prossimo, non è che il primo passo", avverte. Cosi' come la cooperazione in campo museale, "con scambi tra esperti" e di buone pratiche, anche tramite "la creazione di un nuovo istituto per la gestione amministrativa dei beni culturali al Cairo, grazie al sostegno dell'Italia". Il 30 ottobre Asfour sarà al Vittoriano, a Roma, dove verranno esposte alcune opere di giovani artisti egiziani ospiti all'Accademia d'Egitto e alcuni reperti della mostra di Tutankhamon, nell'ambito dell'iniziativa ''Roma verso Expo'', un ricco programma di mostre, conferenze e incontri che consente ai Paesi aderenti all'esposizione universale di Milano di presentare progetti e promuovere la propria immagine. (ANSAmed).

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