(di Amalia Angotti) (ANSAmed) - TORINO - Una grande clessidra in piazza San Carlo, a Torino, dà il via al countdown verso l'inaugurazione del nuovo Museo Egizio, attesa per il primo aprile 2015. Granello dopo granello, lo scorrere del tempo permetterà di svelare gradualmente un tesoro sotto la sabbia.
L'iniziativa rientra nel progetto #Egizio2015 della Compagnia di San Paolo che ha dato 25 milioni per il nuovo museo. La campagna di comunicazione è stata presentata da Luca Remmert, presidente della Compagnia di San Paolo, da Evelina Christillin, presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, e da Christian Greco, direttore del Museo. Il cantiere va avanti da tre anni senza pause e porta alla luce nuovi tesori: nella futura Galleria dei Sarcofagi sono stati scoperti affreschi di figure vegetali e animali di fine '700. Il primo dicembre cominceranno i trasferimenti di reperti nella loro sistemazione definitiva, mentre sono a Venaria per il restauro 40 sarcofagi trovati nella Valle della Regina da Schiapparelli nel 1904 e rimasti finora nei magazzini del museo.
Nell'ambito della campagna di comunicazione una teca interattiva sarà in tour in tutta la città per coinvolgere i torinesi, in particolare i giovani delle periferie: tra gennaio e febbraio 2015 si potrà comandare con un semplice soffio il braccio robot della teca per svelare vari reperti, realizzati con avanzate tecniche di scansione laser. Collante delle iniziative il sito www.compagnia.egizio2015.it, in quattro capitoli: La strada per Menfi e Tebe, Il valore della riscoperta, la spedizione di Egizio 2015, A un soffio dalla scoperta. "Questa campagna è la ciliegina sulla torta - ha sottolineato Remmert - della collaborazione tra la Compagnia e il Museo, un altro risultato del sistema Torino. Tutti i lavori sono stati fatti a museo aperto, qualcosa di eccezionale". "La clessidra - ha detto Christillin - ricorda l'orologio digitale del countdown delle Olimpiadi 2006. E' la seconda volta che Torino e il Piemonte dimostrano che si possono rispettare tempi e costi senza sforare e senza problemi di alcun genere". "Sono tornato in Italia da sette mesi dopo 17 anni di assenza e ho trovato una grande eccellenza, un sistema che funziona, un esempio riuscito di collaborazione tra pubblico e privato", ha detto Greco che il primo maggio 2015, un mese dopo l'inaugurazione, tornerà in Egitto per una campagna di scavi.
Con una promessa: "Torino diventerà un centro di cultura egittologica. Chiunque ha passione per l'Egitto non potrà non venire qui".(ANSAmed).
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