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Islam e sviluppo: dibattito, serve elite intellettuali laici

Fateh Ali, i musulmani laici non sono rappresentati

13 febbraio 2015, 13:56

Redazione ANSA

ANSACheck
(ANSAmed) - ROMA, 13 FEB - Perche' il mondo arabo sembra incapace di creare sviluppo? E' la domanda che si sono posti i relatori invitati dal sociologo Domenico De Masi all'incontro "Impresa e conflitti: Islam e Occidente", svoltosi ieri a Roma nella sede della societa' S3.Studium, coordinato da Maarten Van Aalderen, presidente della stampa estera. La prima causa indicata da tutti e' stata il "rifiuto della modernita' insito nel mondo arabo". Per Carlo Panella, esperto di politica del Medio Oriente, il problema centrale e' da cercare nella storia ed e' sintetizzabile nell'"assenza di una elite". "La mancata formazione di una classe dirigente laica e l'assenza di intellettuali capaci di dialogare con il popolo oggi non possono portare verso lo sviluppo - ha spiegato il giornalista - Stiamo assistendo al fallimento di tutti gli Stati-Nazione del mondo arabo, si salvano solo quelli a base monarchica, Marocco e Giordania. Entro il 2016 e' previsto anche il default dell'Algeria. Un paese che non ha produzione agricola e industriale, che vive dell'esportazione di petrolio, il 98%, e che deve importarlo per 90 miliardi l'anno altrimenti non mangia, non riuscira' piu' a mantenere il ritmo. Gli investimenti e le acquisizioni del Qatar o degli Emirati, non sono sviluppo. A Dubai c'e' addirittura lo schiavismo". Si e' mostrato preoccupato per la condizione della collettivita' musulmana in Italia, invece, Adib Fateh Ali, curdo di famiglia musulmana, venuto in Italia per studiare architettura, oggi prestatosi al giornalismo. "La maggior parte della comunita' musulmana in Italia e' laica. Basta andare nelle moschee il venerdi': si vede che solo il 5% dei residenti va a pregare - ha sottolineato Fateh Ali - Eppure questa enorme parte della societa' non e' rappresentata. La rappresentanza della comunita' e' nelle mani dei religiosi. Viviamo, dunque, l'esclusione del miscredente e siamo a disagio. Il mondo musulmano e' in arretramento e abbiamo paura che i tagliagole dell'Isis vengano a toglierci il respiro anche in Occidente". Il punto di partenza per andare verso lo sviluppo per Hubert Jaoui, esperto di cultura ebraica, e' la conoscenza. "Oggi piu' che mai e' urgente insegnare tutte le religioni - ha detto Jaoui concludendo l'incontro - compresa la filosofia laica".(ANSAmed).

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