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Archeologia:il Canale dei Faraoni e antichi racconti viaggio

Gli annunci della prima Giornata della scienza italo-egiziana

30 marzo 2015, 17:55

Redazione ANSA

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(di Rodolfo Calò) (ANSAmed) - IL CAIRO, 30 MAR - La prima "Giornata della scienza" italo-egiziana svoltasi la settimana scorsa al Cairo è stata accompagnata dall'annuncio di due notevoli progetti archeologici riguardanti l'antenato faraonico del Canale di Suez e il salvataggio della "tomba ramesside di Tell el-Maskhuta". Lo "Egyptian-Italian Science Day" ha segnato anche un'apertura del Centro nazionale di ricerche egiziano (Nrc) nell'ambito dei beni culturali grazie al traino di un progetto di studio sulla una tomba-scrigno di antichissimi "racconti di viaggio" africani. La Giornata della scienza italo-egiziana è nata su impulso dell'ambasciata d'Italia al Cairo e si è svolta con l'apporto soprattutto di specialisti del Cnr. A margine dei lavori è stato sottolineato che proprio la sua "Multidisciplinary Egyptological Mission", guidata da Giuseppina Capriotti Vittozzi dell'Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico dello stesso Consiglio nazionale delle ricerche, sta studiando il sito archeologico di "Tell el-Maskhuta", lungo il Wadi Tumilat, una valle fluviale nei pressi del Canale di Suez. Lungo lo wadi nell'antichità fu scavato il cosiddetto "Canale dei Faraoni" che, come quello attuale di Suez, collegava Mediterraneo e Mar Rosso. I faraonici lavori in corso per il raddoppio parziale del moderno Canale hanno spinto il Ministero delle Antichità egiziano a voler documentare l'area e la missione del CNR, assieme al dicastero, ha elaborato un progetto per la creazione di un centro di documentazione e studio, "l' Italian-Egyptian Suez MultidiscipinaryLab": nell'iniziativa il CNR fornirà tecnologie utili in campo archeologico, dal telerilevamento satellitare alle prospezioni geomagnetiche, per indagare su eventuali strutture nascoste sotto terra ottimizzando così gli interventi di scavo archeologico. Il CNR inoltre metterà a disposizione un team interdisciplinare di archeologi, fisici, geologi ed altri scienziati che collaborino alla documentazione dell'area da diversi punti di vista.

Per lo stesso sito di Tell el-Maskhuta poi è stato approvato anche il progetto per il salvataggio della "tomba ramesside" rinvenuta qualche anno fa da archeologi del Ministero egiziano ma ora esposta a "grave rischio ambientale", ha ricordato una fonte al Cairo. Il salvataggio sarà finanziato nell'abito del Commodity Aid Programme dell'Ambasciata d'Italia nella capitale egiziana.

Il progetto che ha trainato l'apertura del Centro di ricerca egiziano all'ambito dei beni culturali, che la fonte ha sostenuto essere "una novità", è stato quello chiamato "Tech" e realizzato da una missione CNR diretta anch'essa da Capriotti Vittozzi assieme a un team del Nrc: si è trattato di un lavoro multidisciplinare sulla famosa tomba Harkhuf di Assuan, durante il quale la missione italiana ha svolto rilievi climatici (Marina Baldi, dell'IBIMET) per misurare l'impatto ambientale sul monumento, ed ha realizzato la documentazione 3D delle iscrizioni (Andrea Angelini, dell'ITABC). Lo scopo è stato quello di conservare virtualmente queste iscrizioni che conservano, secondo la definizione di uno specialista, "i più antichi resoconti di viaggi in Africa".

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