(di Rodolfo Calò)
(ANSAmed) - IL CAIRO, 30 MAR - La prima "Giornata della
scienza" italo-egiziana svoltasi la settimana scorsa al Cairo è
stata accompagnata dall'annuncio di due notevoli progetti
archeologici riguardanti l'antenato faraonico del Canale di Suez
e il salvataggio della "tomba ramesside di Tell el-Maskhuta". Lo
"Egyptian-Italian Science Day" ha segnato anche un'apertura del
Centro nazionale di ricerche egiziano (Nrc) nell'ambito dei beni
culturali grazie al traino di un progetto di studio sulla una
tomba-scrigno di antichissimi "racconti di viaggio" africani.
La Giornata della scienza italo-egiziana è nata su impulso
dell'ambasciata d'Italia al Cairo e si è svolta con l'apporto
soprattutto di specialisti del Cnr. A margine dei lavori è stato
sottolineato che proprio la sua "Multidisciplinary Egyptological
Mission", guidata da Giuseppina Capriotti Vittozzi dell'Istituto
di Studi sul Mediterraneo Antico dello stesso Consiglio
nazionale delle ricerche, sta studiando il sito archeologico di
"Tell el-Maskhuta", lungo il Wadi Tumilat, una valle fluviale
nei pressi del Canale di Suez. Lungo lo wadi nell'antichità fu
scavato il cosiddetto "Canale dei Faraoni" che, come quello
attuale di Suez, collegava Mediterraneo e Mar Rosso. I faraonici
lavori in corso per il raddoppio parziale del moderno Canale
hanno spinto il Ministero delle Antichità egiziano a voler
documentare l'area e la missione del CNR, assieme al dicastero,
ha elaborato un progetto per la creazione di un centro di
documentazione e studio, "l' Italian-Egyptian Suez
MultidiscipinaryLab": nell'iniziativa il CNR fornirà tecnologie
utili in campo archeologico, dal telerilevamento satellitare
alle prospezioni geomagnetiche, per indagare su eventuali
strutture nascoste sotto terra ottimizzando così gli interventi
di scavo archeologico. Il CNR inoltre metterà a disposizione un
team interdisciplinare di archeologi, fisici, geologi ed altri
scienziati che collaborino alla documentazione dell'area da
diversi punti di vista.
Per lo stesso sito di Tell el-Maskhuta poi è stato approvato
anche il progetto per il salvataggio della "tomba ramesside"
rinvenuta qualche anno fa da archeologi del Ministero egiziano
ma ora esposta a "grave rischio ambientale", ha ricordato una
fonte al Cairo. Il salvataggio sarà finanziato nell'abito del
Commodity Aid Programme dell'Ambasciata d'Italia nella capitale
egiziana.
Il progetto che ha trainato l'apertura del Centro di ricerca
egiziano all'ambito dei beni culturali, che la fonte ha
sostenuto essere "una novità", è stato quello chiamato "Tech" e
realizzato da una missione CNR diretta anch'essa da Capriotti
Vittozzi assieme a un team del Nrc: si è trattato di un lavoro
multidisciplinare sulla famosa tomba Harkhuf di Assuan, durante
il quale la missione italiana ha svolto rilievi climatici
(Marina Baldi, dell'IBIMET) per misurare l'impatto ambientale
sul monumento, ed ha realizzato la documentazione 3D delle
iscrizioni (Andrea Angelini, dell'ITABC). Lo scopo è stato
quello di conservare virtualmente queste iscrizioni che
conservano, secondo la definizione di uno specialista, "i più
antichi resoconti di viaggi in Africa".
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