Manager per quasi vent'anni nel settore della comunicazione, in agenzie e aziende quotate e non, italiane e multinazionali.
Poi ha cambiato rotta, decisamente, e ha deciso di raccontare nel bestseller 'Adesso basta' come cambiare vita e adottare un sistema, una visione diversi per il lavoro e la vita. Autore di romanzi, saggi e racconti, ora torna con il romanzo di un uomo "d'azienda" che, vittima di mobbing, decide di reagire in modo unico alla vessazione, e nel farlo riscopre l'umanità degli altri e la propria. In 'Un uomo temporaneo', riflessione sui meccanismi stritolanti e disumani di gran parte del mondo del lavoro, il protagonista Gregorio una mattina riceve - come molti altri colleghi - una lettera di sospensione, totalmente pretestuosa. È l'inizio di un classico processo di emarginazione professionale, che in breve lo porterà a non avere più un ufficio, una scrivania, un ruolo. Ma Gregorio, diversamente dai suoi colleghi nella stessa situazione, non si licenzia, non denuncia, non grida, non minaccia. Continua ad andare a lavorare. Gira per l'azienda, parla con le persone. Ascolta. Capisce. Mette insieme i pezzi. Si rende utile. E inizia così un'avventura professionale e umana che segnerà per sempre la sua vita e quella dei suoi colleghi.
Un racconto, sottolinea l'autore, in ultima analisi profondamente ottimista, perché come dice il suo personaggio "l'ottimismo radicale non è un'illusione, ma una convinzione.
Non fosse altro che per l'evidente convenienza. Se bisogna credere a qualcosa che non esiste, come l'incidenza dell'imperscrutabile, meglio credere in qualcosa di utile." Perotti presenta il suo nuovo romanzo stasera a Palermo, e domani a Roma. Prima di tornare a navigare tra Mediterraneo e Mar Nero alla ricerca di nuovi modelli di vita e nuovi dialoghi tra rive diverse. (ANSAmed).
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