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Cinema: l'islamizzazione napoletana in un documentario

"Napolislam" di Ernesto Pagano nelle sale nel mese di Ramadan

08 giugno 2015, 15:31

Redazione ANSA

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Napoli, piazza mercato, la preghiera di fine Ramadan. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Napoli, piazza mercato, la preghiera di fine Ramadan. -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Napoli, piazza mercato, la preghiera di fine Ramadan. - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Francesca Bellino)

ROMA - Alessandra si fa chiamare Amina. Francesco ha scelto Muhammad. Lei ha cominciato a indossare il velo facendo storcere il naso alla mamma, lui si è fatto crescere la barba e nasconde i suoi tatuaggi sotto una lunga tunica bianca. Entrambi recitano benissimo il Corano in arabo. Sono due dei napoletani convertiti all'Islam protagonisti del documentario di Ernesto Pagano "Napolislam", in programma in anteprima sabato 13 al Biografilm Festival a Bologna, che racconta come a Napoli l'islamizzazione in atto in tutta Europa sia un fenomeno già radicato da tempo.
La famosa piazza Mercato, luogo di culto della Madonna del Carmine, ogni venerdì viene invasa dai tappeti per la preghiera musulmana. Centinaia di uomini scalzi aspettano il sermone dell'Imam Yassin, al secolo Agostino Gentile, convinto che "prima c'erano il comunismo e Che Guevara, adesso c'è l'Islam".
Le sue orazioni in perfetto arabo classico sono richieste in tutta la provincia vesuviana, dove i luoghi di preghiera aumentano mese dopo mese. "Napolislam nasce da lunghi anni di osservazione dei nuovi convertiti all'Islam - spiega Ernesto Pagano - ed è il tentativo di un laico di raccontarne il fenomeno. Lo faccio utilizzando l'impareggiabile forza espressiva dei napoletani, mostrando anche i conflitti che sorgono all'interno delle mura domestiche, dove i convertiti devono spesso confrontarsi con i pregiudizi dei familiari. Il risultato, talvolta, è quasi quello di una commedia. E spesso è sorridendo che si capiscono meglio le cose.
Napoli è una città dove tutto si mischia e dove si vendono anche le sfogliatelle e i casatielli halal". Tra le storie raccontante spicca quella di Salvatore Muhammad, ex militante dei disoccupati organizzati di Napoli che, "dopo aver visto come il suo movimento si era invischiato con corruzione voto di scambio, si è convertito all'Islam. Secondo lui l'unica soluzione per andare incontro a una società più equa e giusta". Le riprese sono state effettuate tra il 2014 (durante il mese di Ramadan) e il 2015 (a ridosso degli attentati di Parigi a Charilie Hebdo)". Il documentario, prodotto da Ladocfilm in collaborazione con Isola Film e verrà distribuito da "I wonder pictures", uscirà nelle sale e nelle arene estive in concomitanza con l'imminente mese di Ramadan.

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