(ANSAmed) - TUNISI, 18 SET - L'idea di costruire un percorso
di ricerca teatrale che rappresenti un punto di incontro e di
confronto tra professionisti italiani e tunisini porta la
compagnia del Teatro dell'Argine di San Lazzaro di Savena alla
creazione e alla messa in scena, insieme alla tunisina Kun
Productions, (su sollecitazione di Lassaad Jamoussi, direttore
delle Giornate teatrali di Cartagine), dello spettacolo
''L'Escale 32'' che aprirà appunto il Festival a Matmata, nel
sud della Tunisia, il 9 ottobre prossimo. L'Escale 32, di Nicola
Bonazzi e Ridha Boukadida, con regia di Andrea Paolucci e Moez
Mrabet e organizzazione di Stefano Salerno, cerca di raccontare
il vivere moderno del nostro tempo in bilico, sempre e ovunque,
tra ideale e reale, vero e verosimile, sogno e realtà, bene e
male, nascita e morte. E lo faranno anche attraverso
l'osservazione delle distorsioni, delle aberrazioni, degli
scostamenti continui dell'uomo dagli atteggiamenti naturali,
basandosi su due fondamentali testi delle rispettive letterature
italiana e tunisina. Due poemi legati da una suggestiva ipotesi
di discendenza e influenza: la Divina Commedia di Dante
Alighieri e l'Epistola del perdono di Abu l-Ala' al-Ma'arri. Lo
spettacolo utilizzerà il palcoscenico naturale di alcuni
importanti siti archeologici della Tunisia, quelli trogloditi di
Matmata e Cheneni, le Terme di Antonino Pio di Cartagine, e sarà
itinerante. Queste le date: il 9 e il 10 ottobre ad Al Marhala,
Matmata, il 12 a Cheneni, il 13 a Le Ksar, Médenine, il 15 a
Fonduk Al Haddadine, Sfax ed il 17 alle Terme di Antonino a
Cartagine-Tunisi.
''Il gruppo è molto bello, vario ed eterogeneo. Tra artisti,
tecnici e organizzatori siamo quasi 30 persone. Ci sono
danzatori, attori e cantanti scelti dopo una lunga serie di
provini e lavoriamo in tre lingue: arabo, francese e un misto di
bolognese, romagnolo, modenese'' spiega ad ANSAmed il regista
Andrea Paolucci, che prosegue affermando che i temi dello
spettacolo possono sembrare ambiziosi (il paradiso e l'inferno,
il bene e il male, la scelta, il libero arbitrio) ma nello
spettacolo queste parole diventano storie di donne perseguitate,
famiglie in fuga, religiosi ipocriti. E alla fine non si capisce
se si parla di Africa o di Europa''. ''Vogliamo solo fare un
buon teatro, non siamo eroi, non siamo qui per dimostrare nulla
se non che con l'arte si possono abbattere molti muri e
pregiudizi. I giovani tunisini che abbiamo incontrato sono
determinati, romantici, democratici, mussulmani, spesso laici, e
parlano quattro lingue. Amano la loro terra e la libertà
riconquistata e sono pronti a difenderla nelle piazze delle
città e sui confini con Libia e Algeria''. Se c'è qualche eroe
questi sono loro, non noi, conclude Paolucci. La tournée in
Tunisia del Teatro dell'Argine con l'Escale 32 è resa possibile
grazie alla collaborazione con il Festival delle Giornate
teatrali di Cartagine ed il contributo dell'Istituto italiano di
cultura di Tunisi, Mibact, Regione Emilia Romagna, Comune di san
Lazzaro di savena. (ANSAmed)
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