L'autore è stato a Milano per presentare un'altra premiazione, quella che Neri Pozza per il secondo anno dedica a romanzi inediti e scrittori under 35, e ha raccontato all'ANSA del suo libro.
Protagonista è il trentasettenne Daniel che ricerca la sua identità e felicità dopo il trauma di aver perso lavoro, famiglia e casa nel contesto di una Lisbona in piena recessione: "La crisi portoghese all'inizio doveva essere solo la scenografia per la crisi di un uomo, ma alla fine è diventata un personaggio della storia". E dopo un romanzo come 'Che parlino le pietre' concentrato sull'era di Salazar, Machado mostra di nuovo uno sguardo attento alla realtà del proprio Paese: "Nel corso di molte presentazioni in Portogallo ho incontrato persone che mi hanno confessato di essersi identificate nel viaggio pur estremo di Daniel - spiega l'autore che commenta anche le recenti elezioni -. Mi ha stupito che sia stato rieletto questo governo dopo 4 anni di austerity molto sofferti, ma forse c'è un po' di rassegnazione nei portoghesi".
A non essere rassegnato o fatalista è invece il protagonista del romanzo che insegue una misura per la propria felicità in un viaggio circolare - a tratti grottesco, a tratti drammatico - che lo riporterà a scoprire ciò che dava per scontato: "Oggi non ci facciamo molti esami di coscienza, a volte desideriamo una felicità assoluta e impossibile, altre volte pensiamo di essere infelici perché non possediamo qualcosa: il messaggio è che basta un 6 per poter andare avanti". Centrali nella riscoperta della serenità per Daniel saranno i figli Mateus e Flor che, come altri ragazzi all'interno del romanzo, si trovano in situazioni di pericolo o conflitto, in bilico fra bene e male, secondo un motivo centrale anche nel precedente romanzo: "In quel libro parlavo della nostra relazione con il passato e in questo di quella con il futuro, ma in entrambi i casi gli adolescenti sono molto simbolici: che sia nostalgia dei tempi andati o ansia per il futuro, nella vita per forza di cose dobbiamo fare i conti con un po' di infelicità". (ANSAmed).
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