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Arte: Uni Urbino capofila progetto Restauro in paesi EuroMed

Obiettivo percorso studi 3 anni, coinvolte 6 università tunisine

01 febbraio 2016, 11:40

Redazione ANSA

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Lavori di restauro dell 'Ultima cena di Giorgio Vasari nell 'Opificio delle Pietre Dure di Firenze (foto archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lavori di restauro dell 'Ultima cena di Giorgio Vasari nell 'Opificio delle Pietre Dure di Firenze (foto archivio) -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Lavori di restauro dell 'Ultima cena di Giorgio Vasari nell 'Opificio delle Pietre Dure di Firenze (foto archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

TUNISI - L'Università di Urbino, attraverso la Scuola di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali coordinata dalla prof.ssa Laura Baratin, varca i confini italiani ed approda in Tunisia, nell'ambito di un progetto finanziato dall'Ue che mira alla creazione di un nuovo percorso di studi, della durata di 3 anni, in Conservazione e Restauro dei Beni culturali nei paesi euro-mediterranei.

Oltre all'Università di Urbino - che svolge il ruolo di capofila - nel progetto sono coinvolti undici enti, due italiani, l'UNIMED, (Unione delle Università del Mediterraneo di Roma) e l'IUAV, (MeLa Laboratorio Multimediale di Venezia), uno spagnolo, l'Università de Barcelona, uno francese, l'ENSAM-ARTS, (Ecole Nationale Supérieure d'Arts et Métiers Paris Tech), sei università tunisine, l'ISMTP, Université de Tunis, l'UMA, Université de la Manouba, l'UC, Université de Sousse, l'UNIVGB, Université de Gabés, l'USS, Université de Sfax, l'UZ, Université Zitouna, ed, infine, il ministero dell'Istruzione superiore di Tunisi. Il progetto beneficia di finanziamenti per 1.133.506,64 euro, di cui il 90% a carico della Commissione europea nell'ambito del programma Tempus.

Il progetto e' stato presentato alla Business School di Tunisi in presenza dei rappresentanti delle Ambasciate dei Paesi partecipanti, dell'INP, responsabile per la salvaguardia e tutela del patrimonio tunisino e dell'ONAT, associazione di categoria dell'artigianato artistico, oltreché ad una fitta rappresentanza di docenti e studenti provenienti da tutta la Tunisia.

In contemporanea e' stata presentata la laurea triennale che le università tunisine coinvolte svilupperanno, caratterizzata da un percorso di studi comune per il primo anno ed un percorso specifico per i due anni successivi. "Ciò permetterà una differenziazione tra le scuole oltreché la garanzia di percorsi didattici che trattino il maggior numero di tipologie di supporto delle opere d'arte, nello specifico pietra, dipinti su tavola, carta, tessuti e tappeti", ha spiegato ad ANSAmed la prof.ssa Laura Baratin, della Scuola di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell'Università di Urbino. Con il delinearsi dei piani di studio, conformi a quelli europei, si è deciso di favorire gli studenti tunisini garantendo loro, qualora fossero interessati, la possibilità di proseguire il biennio di specializzazione nelle università italiane in particolare in quella di Urbino e in quelle europee coinvolte nel progetto. Tempus Infobc utilizza infatti il sistema europeo di accumulo e trasferimento di crediti (ECTS) e il riconoscimento dei titoli e delle qualifiche.

Oltre a supportare in termini formativi il percorso degli studenti è anche prevista la formazione che verrà fornita in questo primo anno al personale docente e a quello tecnico. Il primo anno accademico per quasi tutte le università tunisine è già iniziato nell'anno di studio 2015-2016 in via sperimentale, nei prossimi mesi verranno allestiti i primi laboratori di restauro. "Questa iniziativa è la prima del genere che introduce nel sistema formativo delle università di un paese del Mediterraneo, la Tunisia, delle scuole di conservazione e restauro dei beni culturali con la medesima impostazione di quelle europee", ha sottolineato la prof.ssa Baratin. (ANSAmed).

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