(ANSAmed) - ROMA, 12 FEB - L'Università della Calabria, con
sede a Arcavacata di Rende, ha inaugurato il Laboratorio sul
Mediterraneo islamico Occhiali'. Lo scopo e' quello di dar vita
ad un centro di Studi e Ricerche che si occupi dell'intera
fascia del Nord Africa, il Vicino Oriente arabo, la Turchia, i
Balcani e del resto dei paesi mediterranei potenzialmente
soggetti a dinamiche legate in qualche modo all'Islam. Il nome
del Laboratorio, istituito presso il Dipartimento di Lingue e
Scienze dell'Educazione, si rifà alle vicende di un celebre
personaggio calabrese, Giovan Dionigi Galeni (1519-1587), che
nella sua parabola di vita ha incarnato lo spirito stesso
dell'osmosi mediterranea. Galeni, nato a Le Castella in
Calabria, venne fatto prigioniero dai Turchi sulle coste natie e
avviato a un'esistenza di schiavitù sulle galee ottomane. Ciò
non gli impedì in seguito di ascendere i gradini della scala
sociale e di ritagliarsi una posizione di rilievo nell'impero
turco, dapprima come corsaro, come ammiraglio e infine come
pascià di Algeri e bey di Tripoli. Il suo nome turco, Ulu Ali,
deformato nel nostro ''Occhialì'', è sembrato esemplare per
esprimere il dinamismo da sempre esistito nel Mediterraneo e al
tempo stesso il ruolo che in questo mare può ancor oggi svolgere
la Calabria.
Il Laboratorio non intende restringere il proprio campo di
intervento a settori esclusivi della ricerca, ma si aprirà a
tutti i contributi disciplinari che i suoi partecipanti vorranno
svolgere. Saranno incoraggiate quindi prospettive storiche,
linguistiche, politiche, economiche, giuridiche, sociologiche,
psicologiche o pedagogiche nella più vasta accezione dei
termini, non escludendo gli approcci interdisciplinari che
verranno ritenuti utili. Le attività del Laboratorio saranno
principalmente rivolte all'individuazione di rilevanti temi di
ricerca, all'organizzazione di seminari, all'istituzione di
percorsi formativi e ad interventi mirati al territorio,
collaborando con l'informazione, le associazioni locali, i
centri culturali. "Il Laboratorio si intende aperto a tutti gli
studiosi del Mediterraneo interessati, uno dei suoi obiettivi
principali sarà quello di costituire una rete di giovani
ricercatori e di aprirsi alla collaborazione con analoghi centri
di ricerca italiani e stranieri", sottolinea ad ANSAmed uno dei
suoi membri, Manuelita Scigliano. (ANSAmed).
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