TUNISI - "Un film attuale, con un approccio originale alle tematiche dell'immigrazione clandestina e dei territori condivisi", così il regista tunisino Alaeddine Slim definisce il suo primo lungometraggio 'Akher Wahed Fina' (The Last of Us), in concorso a Venezia alla Settimana Internazionale della Critica, organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani nell'ambito della 73ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. The Last of Us, coproduzione Tunisia-Qatar-Eau-Libano 2016, è incentrato sul personaggio principale di N., interpretato da Jawher Soudani (spalleggiato dal tunisino Fathi Akkari), ed è la storia di un tentativo sfortunato di una traversata marittima illegale di un giovane sub-sahariano, che termina in mare aperto.
"Questa traversata si trasformerà in un nuovo percorso verso territori sconosciuti per N. che si troverà a fare incontri singolari nel corso del suo viaggio e a incontrare un'immagine alterata di se stesso'', ha spiegato l'autore del film, girato all'inizio del 2015 e definito dallo stesso regista un nuovo modello di produzione per la Tunisia e un'esperienza umana intensa.
Il progetto del film è stato recentemente premiato al FIDLab 2016 di Marsiglia. Alaeddine Slim annovera tra le sue realizzazioni cortometraggi come L'automne (2007), Une nuit parmi d'autres (2008), Le stade (2010) e Journal d'un homme important (2010). Ha inoltre corealizzato il documentario Babylon, che ha vinto il Grand Prix del Fid Marseille nel 2012.
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