Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Migranti, foto Piscitelli raccontano 30 ore in barcone

Nel libro 'Harraga', il viaggio da Tunisi a Lampedusa

20 febbraio 2017, 10:52

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

-     RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA
(ANSAmed) - Napoli, 20 feb - E' salito su un barcone a Tunisi, ha attraversato il Mediterraneo insieme a 120 profughi, aspettando il momento di vedere Lampedusa e vivendo con loro l'esperienza dei migranti. "Un'esperienza che non auguro a nessuno e che mi ha spinto poi a cercare di capire cosa spinge veramente le persone a intraprendere un viaggio così pericoloso". A raccontare la sua esperienza è Giulio Piscitelli, fotoreporter napoletano che dal 2010 si occupa di documentare il fenomeno delle migrazioni nel Mediterraneo e che ha ora raccolto il suo lavoro fino al 2015 in un libro "Harraga", presentato ai Magazzini Fotografici a Napoli. "Il lavoro di copertura dell'immigrazione è stata la mia scuola di fotografia - racconta Piscitelli - e le foto coprono il periodo fino al 2015, ma la questione immigrazione va avanti e io continuo a lavorarci. Lo scorso anno sono stato in Iraq, e quest'anno andrò a lavorare con una Ong spagnola che recupera i migranti in mare". Ma l'esperienza più forte è quella del 2011, quando Piscitelli coglie l'opportunità di viaggiare con i migranti, in un viaggio di circa trenta ore su un barcone dove finiscono quasi subito cibo e acqua con, appunto, gli Harraga, coloro che viaggiano senza documenti e sono disposti a tutto pur di sbarcare in Europa. "Sono stato con i migranti anche nei giorni prima della partenza - racconta - cercando di capire cosa li spingesse a questo viaggio. Poi in mare aspettavamo con ansia di vedere Lampedusa e quando era in vista la barca si è fermata.

Fortunatamente è arrivata la Guardia di Finanza a recuperarci per portarci sull'isola. Un'esperienza fortissima e piena di paura". Un'esperienza che Piscitelli ha restituito nelle sue immagini, con un'idea da reporter, di memoria e documentazione: "Non credo - spiega - che la forza della fotografia possa cambiare la storia, può solo aiutare a ricordare se si vuole ricordare. Purtroppo ora la memoria è sempre più breve anche perché spesso poniamo poca attenzione alle immagini. Io spero che le mie foto o quelle dei colleghi possano contribuire a sedimentare la memoria. E' una speranza che valeva anche nei campi di sterminio e spesso non lo ha fatto, perché la foto ha un ruolo ma l'uomo a dargli un valore". (ANSAmed).

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

Ultima ora Mondo

Errore 404 - Pagina non trovata - ANSA.it Migranti, foto Piscitelli raccontano 30 ore in barcone - Cultura - Ansa.it
404

Pagina non trovata

Le cause principali per cui viene visualizzata una pagina di errore 404 sono le seguenti:

  • un URL digitato erroneamente
  • un segnalibro obsoleto
  • un collegamento datato proveniente da un motore di ricerca
  • un link interno interrotto non rilevato dal webmaster.

Se riscontri il problema, ti invitiamo a contattarci per segnalarlo.

Grazie.