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Cinema: Festival donne Assuan, cambiamento arriva dal basso

Nasce Nut Forum. Contro fanatismo religioso e stereotipi

22 febbraio 2017, 15:59

Redazione ANSA

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Cinema: Festival donne Assuan, cambiamento arriva dal bassol - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cinema: Festival donne Assuan, cambiamento arriva dal bassol -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Cinema: Festival donne Assuan, cambiamento arriva dal bassol - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Cristiana Missori).

ASSUAN - In Egitto "la mentalità di alcuni religiosi non cambierà mai. Sheikh Al Tayyeb (il Grande imam di Al Azhar, la più importante autorità sunnita, ndr) da tempo cerca di sostenere le donne, ma attorno a lui molte forze remano contro. Come quelle voci, fanatici e salafiti che si sono pronunciati contro la realizzazione di questo Festival dedicato alle donne. Ma il governo per fortuna ci ha dato il suo sostegno". A parlare è Azza Kamel, scrittrice e femminista egiziana, da decenni impegnata per il cambiamento dell'immagine della donna nei media che all' "Aswan International Women Film Festival" -rassegna cinematografica su cui ieri sera si alzato per la prima volta il sipario (fino al 26 febbraio) - guida il Nut Forum for Women's Issues, foro nato nell'ambito della manifestazione in corso in Alto Egitto, che per tre giorni riunirà attiviste e intellettuali ma anche registe e attrici, provenienti da vari Paesi del Mediterraneo per affrontare la questione femminile a 360 gradi. In tutto dieci donne, provenienti da paesi diversi : chi dalla Libia, come Naima Gebril, avvocato e prima donna diventata giudice nel Paese maghrebino, oggi magistrato della Corte di appello di Benghazi, o Zahra Langhi, attivista impegnata nel processo di pacificazione del suo Paese; chi dal Libano, come Ghida Anani, che da tempo si batte per far approvare una legge che porti alla condanna degli uomini autori di uno stupro nel Paese dei Cedri.
"Il tema di questa prima edizione - spiega a margine della manifestazione Kamel - è quello della violenza di genere". Tante le donne egiziane importanti presenti ad Assuan per prendere parte all'apertura della rassegna: dalla consigliera economica del presidente Sissi, Alba Abdel Latif, alla presidente del Consiglio delle Donne, Maya Morsi, alla direttrice dell'Opera del Cairo, Ines Abdel Dyem, rimossa dal suo incarico dall'allora ministro della Cultura, Alaa Adul Aziz, espressione della Fratellanza musulmana. Per lei, flautista di fama internazionale e ex direttore dell'Orchestra sinfonica del Cairo, si mobilitarono centinaia di artisti e attori egiziani, occupando il ministero della Cultura e riuscendo a far rimuovere il responsabile del dicastero. Oggi, lei stessa afferma, "le cose vanno molto meglio rispetto a quel periodo" così buio.
Con il Consiglio delle Donne, riprende Kamel, "proprio in queste ore il Nut Forum ha siglato un protocollo di collaborazione affinché il Consiglio ci dia il sostegno necessario a sviluppare le nostre future attività". I lavori del Forum, ricorda, "si concluderanno con la fine delle giornate dedicate a livello mondiale alla lotta contro la violenza sulle donne. Il nostro intento è di rimanere collegate al Festival delle donne di Assuan". Di associazioni che si occupano delle donne nel Paese, rimarca, "ve ne sono molte. E lavorano anche duramente, soprattutto con gli strati più poveri della società, che sono quelli che hanno bisogno di maggior sostegno per arrivare a un vero cambiamento nella percezione della visione della donna". Il cambiamento, dice, si fa dal basso: andremo nelle scuole, nei circoli per ragazzi e a parlare con le organizzazioni non governative". Nella nuova Costituzione egiziana, avverte, "ci sono ben 19 articoli che tutelano i diritti delle donne. Quel che manca sono ancora oggi le leggi che traducano questi principi". Anche nei media e nelle Tv egiziane, sottolinea, l'immagine della donna è ancora molto stereotipata. E contro le donne si continuano a scagliare gli anatemi di alcuni fanatici.
Come nei confronti della presidente onoraria del Festival, l'attrice e produttrice, Elham Shahin, pesantemente ingiuriata e minacciata fisicamente dai salafiti nel 2012, poi riuscita a farsi dare ragione da un tribunale egiziano per l'attacco pubblico subito, facendo condannare l'autore delle minacce.
Il presidente egiziano, Abdel Fattah Al Sissi ha dichiarato il 2017 Anno della Donna in Egitto. Cosa questo significherà ancora non è chiaro. Quel che è certo, conclude Kamel, è che il lavoro deve avvenire grazie al contributo di tutte le donne.

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