(ANSAmed) - TUNISI, 20 OTT - L'installazione di laboratori di
restauro per sei università tunisine e lo svolgimento di stage
formativi in Europa e in Tunisia sono solo alcuni dei risultati
ottenuti dal progetto europeo Tempus INFOBC, che vede la
partecipazione di istituzioni tunisine ed europee in un nuovo
percorso formativo legato alla conservazione ed il restauro dei
beni culturali e che oggi viene presentato come modello di
riuscita collaborazione accademica al ministero
dell'Insegnamento superiore e della Ricerca di Tunisi.
Il progetto Tempus Infobc per l'innovazione nella formazione
per i beni culturali, coordinato dalla professoressa Laura
Baratin dell'Università di Urbino ha come obiettivo quello di
creare un nuovo curriculum euro-mediterraneo per la tutela dei
beni culturali, ''primo tentativo in un Paese del Nord Africa di
aprire Scuole di Conservazione e Restauro inserite
strutturalmente nel sistema di formazione della Tunisia avviando
una filiera formativa che preparerà i restauratori con gli
stessi parametri europei, e aprirà prospettive occupazionali per
i giovani nel settore della conservazione e valorizzazione del
patrimonio'', aveva affermato Baratin all'avvio del progetto in
Tunisia nel 2016.
Il risultato è stato raggiunto con il coinvolgimento di
undici enti. Oltre all'Università di Urbino - che svolge il
ruolo di capofila - nel progetto sono coinvolti gli italiani
UNIMED, (Unione delle Università del Mediterraneo di Roma) e
IUAV, (MeLa Laboratorio Multimediale di Venezia), uno spagnolo,
l'Università de Barcelona, uno francese, l'ENSAM-ARTS, (Ecole
Nationale Supérieure d'Arts et Métiers Paris Tech), sei
università tunisine, l'ISMTP, Université de Tunis, l'UMA,
Université de la Manouba, l'UC, Université de Sousse, l'UNIVGB,
Université de Gabés, l'USS, Université de Sfax, l'UZ, Université
Zitouna, ed, infine, il ministero dell'Istruzione superiore di
Tunisi.
Il progetto finanziato dall'Ue mira alla creazione di un
nuovo percorso di studi, della durata di 3 anni, in
Conservazione e Restauro dei Beni culturali nei paesi
euro-mediterranei. Del suo futuro e delle prospettive delle
lauree applicate nella sei Università tunisine coinvolte si
parlerà oggi al ministero dell'Istruzione superiore di Tunisi.
La struttura dei piani di studio - conformi a quelli europei
- favorirà gli studenti tunisini garantendo loro, qualora
fossero interessati, la possibilità di proseguire il biennio di
specializzazione nelle Università italiane in particolare in
quella di Urbino e in quelle europee coinvolte nel progetto.
Tutto questo lasciando aperta la possibilità di avviare, con un
futuro progetto, un master che completi la filiera di
insegnamento. Quello in Tunisia è, quindi, un laboratorio di
sperimentazione della formazione al di fuori dell'ambito
europeo, e può considerarsi un modello di cooperazione da
sviluppare ed esportare negli altri Paesi dell'area
mediterranea.(ANSAmed)
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