(ANSAmed) - ROMA, 15 NOV - La diversità culturale, la memoria
della guerra, l'effervescenza del presente, la profonda
trasformazione urbana, le prospettive per il futuro: sono questi
gli ingredienti di ''Home Beirut - Soundings The Neighbours'',
la mostra che da oggi e fino al 20 maggio prossimo è ospitata al
Museo MAXXI di Roma.
Terza tappa della Trilogia Mediterraneo e Medioriente - dopo
le esposizioni dedicate al panorama artistico contemporaneo
dell'Iran e di Istanbul - l'esposizione propone i lavori di 36
artisti, architetti, registi, musicisti, ballerini, ricercatori,
attivisti libanesi che con le loro diverse forme espressive si
muovono su diversi piani e riflessioni critiche: per non
dimenticare la guerra civile che dal 1975 al 1990 ha martoriato
il piccolo Paese mediorientale e i conflitti successivi (2006,
2007, 2008); o invece per dimenticare, archiviando quanto
accaduto; parlando di prospettive future e raccontando i
tentativi di trasformazione urbana interrotti periodicamente da
problemi più ingenti e frustrazioni quotidiane.
La mostra - curata da Giulia Ferracci - si articola in
diverse sezioni che narrano gli sforzi compiuti per costruire
nuove abitazioni in un contesto urbano complesso, per accogliere
rivendicazioni intellettuali e fantasie artistiche, nonché
posizioni politiche opposte di una capitale che - come lo stesso
popolo libanese - è sempre stata capace di risorgere dalle
proprie ceneri, reinventandosi sempre e dando spazio alla
propria creatività come hanno fatto i molti giovani talenti che
grazie alle loro creazioni - oggetti di design, gioielli
accessori d'avant-garde e capi di abbigliamento all'ultima moda
o vintage - hanno reso Mar Mikhail un quartiere 'bobo chic'.
(ANSAmed).
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