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Egitto:apre Festival Cairo,cinema in crisi ma resta antidoto

Contro estremismo. Registi egiziani in fuga verso Dubai

22 novembre 2017, 12:50

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - IL CAIRO, 22 NOV - ''Senza il cinema egiziano, il cinema arabo non esisterebbe''. Con queste parole di tributo alla gloriosa storia della cinematografia egiziana, il regista palestinese due volte candidato agli Oscar, Hany Abu Assad, ha presentato la sua ultima pellicola - The mountain between us (con Kate Winslet) - alla platea di vip e star presenti nel faraonico Palazzo delle Conferenze di Al Manara (nella nuova capitale amministrativa, da poco inaugurato dal presidente Al Sisi) alla serata di apertura della 39esima edizione del Festival internazionale del Cinema del Cairo. Presieduta da Magda Wassef e diretta da Youssef Rizkallah, la manifestazione proporrà al pubblico della capitale egiziana oltre 175 film provenienti da 53 Paesi per otto sezioni, ma anche tanti incontri e seminari. I luoghi del Festival si moltiplicano ''per consentire al pubblico egiziano di crescere. Oltre alla prestigiosa Opera House, ospiteranno le proiezioni i cinema Odeon e Mall of Arabia (nel quartiere 6 October), Zamalek Cinema, Nile City Hall e American Cairo University. Eppure la più antica rassegna cinematografica della regione langue. Senza un film egiziano di apertura, senza un film egiziano in Concorso ufficiale, senza un Premio per il Concorso ufficiale. ''Il cinema egiziano non commerciale è in crisi'', spiega ad ANSAmed, Rizkallah che da anni è direttore artistico della rassegna. ''Nessun sostegno da parte dello Stato al finanziamento di nuovi film e alla post produzione''. I registi egiziani, rimarca, preferiscono andare a Dubai, dove ci sono i soldi. O anche al nuovo Festival di Gouna (sul Mar Rosso), la cui prima edizione si è tenuta lo scorso mese di settembre. ''Gouna ci ha soffiato un paio di film che avremmo voluto mostrare in anteprima''. Come Sheikh Jackson (2017) di Amr Salama, candidato agli Oscar 2018 per l'Egitto, che racconta la storia di un imam con una passione segreta per il re del pop, Michael Jackson, da poco nelle sale egiziane, che sarà nella sezione dedicata al Panorama del Nuovo cinema egiziano (otto in totale le pellicole in cartellone per questa rassegna). Poche le novità del cinema egiziano, dunque. Fra queste, il thriller del regista Marwan Hamed, autore di Palazzo Yacoubian (2006), Al Asleyeen (The originals, 2017). Tra le pellicole presentate nella sezione sul cinema dei Paesi arabi, due affrontano la tragedia siriana: Rain of Homs del regista Joud Said e The Bees way di Abdellatif Abdelhamid; mentre una commedia diretta dalla regista libanese Sophie Boutros, Solitaire (Mahbas), affronta i rapporti di amore-odio tra siriani e libanesi. Diciassette, invece, le pellicole italiane: in Concorso ufficiale ci sarà Fortunata di Sergio Castellitto, mentre nelle diverse sezioni in cui si articolerà il Festival ci saranno, tra gli altri, Qualcosa di nuovo di Cristina Comencini, La tenerezza di Gianni Amelio, In guerra per amore di Pif e Tommaso di Kim Rossi Stuart. Ospite d'onore, quest'anno, è l'Australia, cui sarà dedicata una finestra speciale, perché una delle vocazioni del festival è sicuramente quella di far conoscere allo spettatore egiziano le realtà sociali e culturali di altri Paesi. Il cinema in Egitto è uno dei 'soft power' più influenti, come ha spiegato in conferenza stampa l'amministratore delegato dell'emittente televisiva DMC, Hisham Sulliman, sponsor della manifestazione.

''Contribuisce allo sviluppo della cultura, è uno straordinario mezzo di crescita e di orientamento per la società e svolge un ruolo importante anche nella lotta al terrorismo e alle ideologie estremiste''. Parole riprese ieri sera dallo stesso ministro della Cultura, Helmy Al Namnam, che ha sottolineato l'importanza dell'arte e della cultura ''per battere l'oscurantismo, le persecuzioni e il terrorismo''.

Infine, il Festival del Cairo sceglie di dedicare uno sguardo anche al mondo femminile, a cominciare da una icona della cinematografia egiziana, l'attrice Shadia, ricoverata in ospedale per le sue precarie condizioni di salute - cui è dedicata la rassegna di quest'anno e la star egiziana, Youssra, altro volto molto noto al pubblico arabo, scelta come presidente onorario della rassegna. In programma, poi, oltre a una speciale sezione dedicata alle nuove leve femminili del cinema francese, il 25 novembre - Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita in Egitto per la prima volta lo scorso anno dal presidente Abdel Fattah al Sisi - si terrà un seminario aperto al pubblico. Il festival si concluderà il 30 novembre prossimo, forse con un tocco di glamour (in questa edizione dove mancano per motivi di budget i grandi volti del cinema internazionale). ''Per la cerimonia di chiusura - fa sapere Rizkallah - il nostro main sponsor MBC sta cercando di portare al Cairo l'attore americano Ben Afflek''. (ANSAmed).

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