All'inaugurazione della mostra, organizzata in collaborazione con Intesa San Paolo Banca BH, una delle banche leader in Bosnia Erzegovina fin dal 2005, è intervenuto ieri sera il Presidente dell'Intesa San Paolo Gian Maria Gros-Pietro, nella splendida cornice del Municipio austroungarico di Sarajevo, il palazzo che dopo la Seconda guerra mondiale aveva ospitato la Biblioteca Nazionale e che venne incendiato all'inizio della guerra in Bosnia, nel 1992, e ricostruito dopo il conflitto in tutto secondo la documentazione originale. L'esposizione rientra nel "Progetto Cultura" del Gruppo ISP "che ci permette - ha detto Gros-Pietro – di condividere la bellezza delle nostre collezioni con le comunità in cui siamo presenti e mira a mostrare il mix delle culture", un obiettivo al quale maggiormente si adegua questo Paese e il palazzo del Municipio, "un'icona" della capitale bosniaca. Il Gruppo, ha detto Gros-Pietro - che a Sarajevo ha incontrato il vicepremier e ministro delle Finanze bosniaco, Vjekoslav Bevanda, e il governatore della Banca centrale, Senad Softic - punta ad aumentare la propria presenza in Bosnia, e, consci della responsabilità sociale di un istituto finanziario, "al centro del nostro lavoro non mettiamo solo l'utilità economica ma anche i valori sociali: noi crediamo – ha osservato Gros Pietro - che gli scambi culturali siano il modo migliore per rafforzare la comprensione reciproca e l'amicizia tra i paesi". E Venezia "è il tipico esempio di una città cresciuta sugli scambi culturali", ha osservato l'ambasciatore d'Italia a Sarajevo, Nicola Minasi, che ha ringraziato in particolare Intesa San Paolo per aver portato la mostra a Sarajevo proprio nella settimana in cui celebriamo la festa dell'Europa e anche le Giornate europee del patrimonio culturale. (ANSAmed)
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