(ANSAmed) - RABAT, 19 MAR - Il Museo Yves Saint Laurent di
Marrakech celebra Christo e Jeanne-Claude e in particolare
l'idea della donna che il duo irriverente dell'arte
contemporanea ha tradotto in bozzetti, disegni e sculture. A
partire dal 23 marzo e fino al 2 giugno, il tempio della moda in
Marocco punta i riflettori sulle opere realizzate tra il 1962 e
il 1968 da Christo Vladimiroff Javacheff e Jeanne-Claude Denat,
nati nello stesso 13 giugno del '35, l'uno in Bulgaria, l'altra
a Casablanca.
Per la prima volta in Marocco, "la mostra sarà unica e
inedita", promette Christo nella presentazione dell'evento. Star
dell'esposizione il "Wedding Dress", datato 1967 eppure ancora
provocatorio e attualissimo. "Sarà una mostra sui corpi -
anticipa l'artista - sui corpi viventi e sul corpo femminile.
Non si tratta di sculture o manichini, ma proprio di esseri
viventi. Sono opere che prendono corpo all'interno del museo".
Conosciuto dal grande pubblico per le sue sculture
impacchettate, e in Italia per il più recente 'The floating
piers', la passerella arancione che attraversava le sponde del
lago d'Iseo, Christo documenta da sempre ogni passaggio della
sua creatività. Un libro pubblicato da Gallimard accompagna la
mostra e comprende anche fotografie inedite di Charles Wilp
sull'impacchettamento di donne realizzato da Christo a Londra e
Düsseldorf. Altre fotografie illustrano il lavoro dell'artista
tra il 1962 e il 1968: Christo al lavoro da Yves Klein, a
Parigi, o nel '68 a Philadelphia.(ANSAmed).
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