(ANSAmed) - NAPOLI, 7 OTT - E' andato al Pinar Selek,
sociologa, scrittrice, e attivista per la difesa dei diritti
umani il Premio per la Cultura Mediterranea istituito e promosso
dalla Fondazione Carical. Il premio è stato assegnato nei giorni
scorsi a Cosenza e punta a riflettere sui valori di accoglienza,
di dialogo e di integrazione tra le diverse culture che si
affacciano sul Mare Nostrum.
L'intellettuale turca premiata è conosciuta a livello
internazionale per il suo impegno in difesa dei diritti umani,
in particolare quelli delle donne e dei bambini soprattutto in
Turchia. Con coraggio, sottolineano gli organizzatori del
premio, si è dedicata a ricerche sulle ragioni storiche che
spingono le popolazioni curde a chiedere l'indipendenza. Questa
attenzione le è costata persecuzioni giudiziarie, con accuse di
terrorismo e sentenze di condanna sempre poi annullate. La Corte
Europea per i Diritti Umani le ha attribuito un ruolo per la
difesa dei diritti degli emarginati, oppressi e perseguitati
ingiustamente.
Coordinatrice e cofondatrice della Rivista Amargi, divenuta
poi centro di attivismo per la tutela delle donne e della
cultura femminile in Turchia, ha collaborato con l'URMIS (Unité
de Recherche Migrations et Societé), con indagini sui movimenti
di frontiera tra Italia e Francia che coinvolgevano traffici e
spostamenti di donne migranti. Oggi vive in Francia e insegna
all'Università di Nizza. Nel 2018, per Fandango ha pubblicato
"La casa sul Bosforo", in cui la protagonista lotta per la
libertà e la giustizia.
Gli altri premi sono andati a Peter Frankopan, Storico
dell'Università di Oxford; Lucia Goracci, giornalista e
documentarista Rai; Sonia Serazzi, autrice del romanzo "Il cielo
comincia dal basso"; Juan José María Micó, poeta, filologo e
traduttore iberico; Emanuela Canepa, autrice di "L'animale
femmina"; Francesca Algieri, che fa parte del team dei
ricercatori di Immunologia delle mucose e Microbiologia
dell'Istituto Humanitas di Milano. (ANSAmed).
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