Ithra, costruito in 10 anni e inserito dal Time tra i 100 posti da visitare nel mondo, aperto un anno fa, è diventato un hub, un laboratorio che in poco tempo ha attirato due milioni di persone. Ed è stato fondato ed è diretto da una donna, Fatmah Al-Rashed. "Ithra - ha detto in un'intervista all'ANSA - è un luogo iconico di quanto sta accadendo nel mio paese ed in poco tempo è diventato un centro incredibile di sviluppo. E' il riflesso perfetto di quello che accade. Aver avuto l'ambizione di pensarlo, la possibilità di realizzarlo e vedere affollato di persone è un sogno avverato". Il pomeriggio si vedono famiglie intere in visita, scolaresche, turisti sauditi e qualche straniero ma soprattutto si vede il cambiamento sociale: studentesse con i capelli colorati di blu come in una città occidentale, ragazze con il capo scoperto e in jeans e spolverino, altre velate da capo a piedi. Il palinsesto di Ithra è votato alla multiculturalità: sono moltissimi gli spettacoli stranieri in programma, di teatro piuttosto che di musica classica o di lirica (è stato applaudito un Rigoletto dell'Orchestra della Scala il 27 settembre scorso) accanto a quelli sauditi. Robert Frith, che dirige l'Idea Lab, è un giovane londinese e da quattro anni lavora qui, la sua figlia più piccola è nata a Dammam ed è molto coinvolto nel programma innovativo e nello staff multiculturale del centro. In questo periodo c'è il Tanween, il festival della creatività dove talenti di tutto il mondo e di ogni settore, dall'ex nazionale francese ora allenatore del Monaco Thiery Henry al direttore del Mit Media Lab Nicolas Negroponte. "Conoscenza, creatività, multiculturalità sono i motori di qualsiasi nazione che voglia svilupparsi", aggiunge Fatmah Al-Rashed, studi di architettura e arte completamente in Arabia, un padre aperto e visionario 50 anni fa. "Ad Ithra pensiamo che questo impatto così forte sia uno stimolo, persino una provocazione, oltre che una fonte di ispirazione. Questa è una nazione giovane, il 65% della popolazione ha intorno ai 20 anni e questo luogo è una fonte". Finanziato dalla compagnia petrolifera Saudi Aramco, l'avveniristico Ithra tra la sabbia del deserto, costruito dallo studio norvegese Snohetta, è intitolato al re Abdulaziz. Suo figlio, il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, 32 anni, è l'artefice principale del cambiamento. "Non è una rivoluzione, tutto questo è cominciato da qualche anno, ma solo ora le leggi sono state varate conclude Fatmah Al-Rashed - e sono fiduciosa che anche le famiglie più conservative del Regno siano spinte al cambiamento". (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA