(di Valentina Maresca) (ANSAmed) - ROMA, 20 NOV - La XXVI edizione del MedFilm Festival si avvia alla sua conclusione con la proclamazione del lungometraggio vincitore. La premiazione sarà sabato alle 19.00 e si potrà seguire in diretta sul canale Facebook della manifestazione. La vigilia della conclusione è stata funestata dalla notizia della morte di una dei giurati, la regista Valentina Pedicini, 42 anni, malata da mesi.
Un'edizione particolare, incentrata su un 'nuovo stare insieme' dettato dalla pandemia che costringe all'incontro via piattaforma, con i film in rassegna disponibili su MYmovies.
"Un Festival online e una giuria che si confronta allo stesso modo rappresentano un'esperienza strana, tuttavia abbiamo potuto apprezzare l'alta qualità della selezione proposta e la ricca diversità di approcci al cinema nei Paesi rappresentati", ha detto ad ANSAmed Donatella Della Ratta, docente universitaria e ricercatrice che figura tra i giurati del Concorso Ufficiale - Premio Amore e Psiche. "Le otto opere sono state viste da ognuno di noi in autonomia, quindi ci siamo confrontati trovando un accordo, frutto della necessaria sintesi tra concezioni diverse del cinema. Siamo tutti molto soddisfatti dell'esito finale", ha aggiunto.
In attesa di stasera, il Premio Diritti Umani Amnesty International di quest'edizione della kermesse è andato a 'Nardjes A. - Un giorno nella vita di una manifestante algerina', del regista brasiliano Karim Aïnouz. Per il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, il film è "un documentario sui diritti, per i diritti. Un omaggio all'attivismo dei giovani, delle giovani in particolare, in un paese, l'Algeria, che negli ultimi anni ha visto i suoi cittadini e le sue cittadine scendere in piazza per chiedere cambiamento".
'Nardjes A.' è l'ultimo film di Aïnouz ed è stato presentato in anteprima mondiale alla Berlinale 2020 nella sezione Panorama. Il film sarà distribuito in Italia da Reading Bloom e racconta la storia della 26enne Nardjes, attrice che vive in un quartiere popolare di Algeri. La mattina dell'8 marzo 2019, Nardjes si unisce alla manifestazione del movimento Hirak. Il suo cartello reca la scritta "Un unico eroe: il popolo".
Cresciuta in una famiglia militante, Nardjes sente che adesso tocca a lei, alla sua generazione lottare per il Paese. Il documentario di Aïnouz, che ha vissuto in prima persona le proteste non violente del movimento Hirak, racconta quindi la forza di un popolo e di una generazione appassionata. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA