(ANSAmed) - BRUXELLES, 03 MAG - Il Pil della Serbia nel 2013 riprendera' a salire (+1,7%), soprattutto sull'onda dell'export e in particolare del settore auto, mentre i consumi dei privati ripartiranno solo nel 2014, quando il Pil arrivera' a quota 1,9%. Il debito pubblico, che nel 2012 era a quota 59,3%, e' destinato ancora a crescere, segnando 62,1% quest'anno e 65,5% l'anno prossimo. La disoccupazione restera' piu' o meno stabile nel 2013 (24%), con un calo nel 2014 (23,2%). Queste le previsioni economiche di primavera pubblicate oggi dalla Commissione europea, che oltre ai Paesi Ue ha esaminato anche la situazione economica nei cinque Paesi candidati all'adesione piu' la Croazia, che il prossimo primo luglio diventera' il 28/o Stato dell'Unione.
Secondo le stime di Bruxelles, nonostante l'impatto positivo dell'ingresso nell'Ue, per la Croazia il segno negativo del 2012 (-2%) continuera' a farsi sentire nel 2013 (-1%) e una debole ripresa tornera' ad affacciarsi solo nel 2014 ( +0,2%). Uno dei fattori che pesano sulla domanda interna di Zagabria sara' l'ulteriore aumento della disoccupazione, l'anno scorso a quota 15,9% e stimata al 19,1% nel 2013 e al 20,1% nel 2014. Inoltre, secondo Bruxelles, il debito passera' dal 53,7% del 2012 al 57,9% quest'anno e al 62,5% l'anno prossimo. E' prevista invece per quest'anno e nel 2014 la ripresa nella Repubblica jugoslava di Macedonia (+1,5% e +2%), cosi' come in Montenegro (+1,8% e poi +2,6%). Fra gli altri Paesi candidati all'adesione all'Ue, l'Islanda vedra' il suo Pil passare fra 2013 e 2014 da un +1,8% al + 3%, ma fra tutti gli aspiranti nuovi Paesi Ue, la locomotiva economica si confermera' ancora la Turchia. Dopo il crollo della crescita fra 2011 e 2012, scesa da +8,8% a +2,2%, quest'anno Ankara vedra' una ripresa piu' decisa (+3,2%), ancora in salita nel 2014 (+4%). Nonostante il segno positivo del Pil pero' la disoccupazione in Turchia e' destinata ad aumentare, registrando un tasso dell'8,6% quest'anno e dell'8,8% nel 2014, tornando quindi ai livello del 2011. Per quanto riguarda il debito, Bruxelles prevede un calo, con una variazione dal 37,9% del 2012 al 36,7% nel 2013 e infine al 36% nel 2014. (ANSAmed)