(ANSAmed) - MADRID, 9 MAG - Dove va l'innovazione in Europa?
Perché la sua piramide è invertita rispetto a quella
nordamericana? E perché non considera rilevanti i contributi dei
milioni di micro pubbliche e medie imprese (Pmi) che riescono a
essere economicamente attive e contribuire all'occupazione nel
continente?
Sono alcune delle questioni affrontate alla prima riunione
che si è svolta a Toledo (Castilla-La Mancha) del progetto
europeo eDigiregion, approvato dalla commissione Europea
nell'ambito del settimo programma quadro. Sudest Irlanda,
Ungheria centrale, Bucarest-Ilfov in Romania e Castilla-La
Mancha in Spagna sono le regioni rappresentate nel progetto il
cui obiettivo è sviluppare piano regionali di I+S+I -
innovazione, ricerca, sviluppo tecnologico, incentivi
all'imprenditoria - e specializzazione tecnologica in un
contesto transnazionale, per contribuire allo sviluppo
dell'Agenda Digitale Europea.
Sebbene le Pmi rappresentino il 99,8% delle imprese in Europa
e generano il 66,5% dell'impiego e il 57.6% del valore aggiunto,
i loro progetti rappresentano meno del 15% di quelli europei.
Nella giornata di Toledo, cui hanno preso parte rappresentanti
del clauster imprenditoriale di Castilla-La Mancha, l'università
della regione e l'impresa Holistic Innovation Institute, che
partecipano al programma eDigiregion, è stata sottolineata la
grande incongruenza che comporta l'assegnazione di risorse nel
nuovo programma quadro 2014-2020, Horizon 2020, dove degli 80
miliardi di euro di fondi assegnati, solo 3 miliardi saranno
destinati al programma orientato a Pmi, pari al 3,7% del totale,
con un obiettivo generale di partecipazione del 25%. (ANSAmed).
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