La tre di giorni di lavori alla quale partecipano anche rappresentanti del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e dell'International finance corporation (Ifc) lavorera' intorno alla necessita' di una maggiore e piu' effettiva collaborazione tra le nazioni che adottano i sistemi finanziari islamici per creare un panorama piu' omogeneo.
In agenda, anche lo studio di quadri normativi e legislativi per garantire la stabilita' finanziaria, metodi per adattare ed applicare gli accordi di Basilea III su capitali e liquidita', rischi di gestione, e ottimizzazione della Sharia, la legge islamica che regola i paesi musulmani.
Gli assest della finanza islamica ammontano a 1.66 trillioni di dollari alla fine del 2013, secondo il Rapporto 2014 sulla crescita della finanza islamica redatto dalla Idc Thomson Reuters.
"Nonostante la crescita, occorre che regolatori e legislatori politici prendano decisioni concertate per arginare la continua frammentazione e il disparato sviluppo del settore," ha dichiarato Sayd Farook, direttore generale per gli Islamic Capital markets della Thomson Reuters.
Il rapporto studia 92 paesi, il primo non-islamico dei quali, rispettosi della legge coranica, e' la Svizzera al 15/mo posto.(ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA