(di Paola del Vecchio)
(ANSAmed) - MADRID, 11 DIC - Mountain View dal 16 dicembre chiude il servizio Google News in Spagna. La decisione, che non ha precedenti, è stata presa anticipando la nuova legge spagnola sulla proprietà intellettuale, che entrerà in vigore il 1 gennaio e che costringerebbe il colosso a pagare le aziende editoriali per l'utilizzo dei contenuti da queste prodotti, e veicolati da Google News.
"Questa nuova legge - spiega Richard Gingras, Head of Google News - impone alle testate di richiedere un compenso a Google News per mostrare anche piccoli frammenti del loro testo, indipendentemente dal fatto che queste vogliano farsi pagare o no. Dal momento che Google News non genera ricavi (non mostriamo nessuna pubblicità sul sito) questo approccio semplicemente non è sostenibile. Perciò, è con grande dispiacere che il 16 dicembre (prima dell'entrata in vigore della nuova legge a gennaio) rimuoveremo gli editori spagnoli da Google News e chiuderemo Google News in Spagna".
La nuova legge sulla proprietà intellettuale, approvata il 30 ottobre scorso dal Parlamento spagnolo con la maggioranza assoluta del Partido Popular, non stabilisce l'ammontare della cosiddetta "tassa Google", da pagare agli editori per la riproduzione di "frammenti non significativi di contenuti, divulgati in pubblicazioni periodiche e su siti web di attualizzazione periodica con finalità informativa". Tuttavia, a differenza delle normative approvate in Germania, Francia o Belgio, la legge spagnola specifica che la tassa "è irrinunciabile" per gli editori, che non possono rinunciare a farsi pagare per i contributi pubblicati da Google.
In Francia il gigante californiano di Internet è arrivato a un accordo per il pagamento di 60 milioni di euro come "fondo di aiuto alla transizione digitale". Un'intesa simile a quella raggiunta in Belgio dopo sei anni di contenzioso, concluso nel 2012, con il ritorno dei giornali a Google News.
Richard Gringras ricorda che Google Noticias è un servizio gratuito e che gli editori "possono decidere se far apparire o meno i loro articoli" su Google, il cui servizio di news "aggiunge un valore reale alle pubblicazioni indirizzando il traffico di utenti ai loro siti web". Con 10 milioni di clic al mese in tutto il mondo, il colosso contribuisce a "generare ingressi pubblicitari".
Proposta dall'Associazione degli editori di quotidiani spagnoli (Aede), che l'ha salutato come "il passo più importante fatto da un governo della Spagna per la protezione della stampa", la tassa ha diviso in Spagna grandi e piccoli editori. L'Associazione spagnola degli editori di pubblicazioni periodiche (Aeepp) assieme ad editori di altri paesi, come Germania, Italia o Francia, si è rivolta mercoledì scorso al Commissario europeo per la società e l'economia digitale, Gunther Oettinger, per "esigere che l'Unione Europea mantenga un ruolo determinante nella difesa della libera circolazione dell'informazione in tutta Europa", e del diritto fondamentale all'accesso a tale informazione.(ANSAmed).
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