(di Diego Minuti)
ROMA - In un contesto economico generale che certo non può definirsi positivo, il settore dell'auto in Marocco marcia con una speditezza ben maggiore rispetto ad altri comparti. Tanto che autorevoli giornali economici, come l'emiratino Albayane, non esitano a definire il Marocco un 'gigante regionale' del settore. Tanto che il Marocco, nel continente, è secondo solo dietro l'Africa del Sud, che ha popolazione di 50 milioni di persone, di cui il 10 per cento bianchi, con un elevato potenziale d'acquisto. Nel 2014, confermando una dinamica in costante crescita, l'industria dell'auto in Marocco ha generato una cifra d'affari di circa cinque miliardi e 900 milioni di dollari, ma soprattutto ha creato, nell'arco di pochi anni, ben 73 mila nuovi posti di lavoro. Un trend che, sottolinea Albayane, ha fatto registrare, tra il 2009 ed il 2014, una crescita esponenziale, pari al 26 per cento. Ma questo miracolo (perchè di miracolo si deve parlare pensando alle condizioni di partenza del Marocco) non è stato frutto dell'improvvisazione o del caso, ma di un sistema di incentivi capaci di attrarre denaro dall'estero e, di conseguenza, di creare nuove opportunità di lavoro per un Paese che deve registrare un preoccupante tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile. Al di là della stabilità politica e degli elevati standard di sicurezza, il Marocco ha saputo 'convincere' gli investitori con la sola leva capace di ottenere risultati: le franchigie fiscali che creano il terreno migliore, insieme ad un tasso di conflittualità sindacale assolutamente al di sotto della media.
In questo campo determinante è il ruolo dell'Agenzia nazionale di promozione degli investimenti che, da anni, tesse una fitta rete di contatti e relazioni per attirare verso il Regno quanto più interesse possibile, nell'ambito di una politica nazionale che fa di tutto per mostrare la migliore immagine possibile del Marocco. Una politica ad alta redditività, come confermano gli investimenti stranieri in altri settori che potrebbero dimostrarsi strategici nel futuro immediato, come le industrie aeronautiche. La PSA Peugeot Citroën ha annunciato che costruirà una nuova fabbrica nel comune di Ameur Seflia, a Kénitra, con un investimento complessivo di sei miliardi di dirham, di cui il 5 per cento pubblici. Dalla fabbrica, il cui avvio della produzione è previsto per il 2019, a regime usciranno 200 mila vetture ed altrettanti motori. Per quanto riguarda l'industria aeronautica, la francese Figeac Aero ha annunciato che aprirà una sua unità di produzione in Marocco, i cui lavori cominceranno entro pochi mesi, creando 500 posti di lavoro, di cui 40 già nel primo anno di attività.
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