Adesso, come riferisce oggi l'edizione online del quotidiano Efimerida, Tsipras e il suo governo dovranno annullare le leggi che hanno adottato e che vanno in direzione opposta a quanto concordato con l'eurozona a febbraio. Ciò significa che migliaia di dipendenti statali, tra cui le decine di donne addette alle pulizie nei ministeri venute alla ribalta della cronaca dopo essere state riassunte in seguito alle rumorose proteste contro i propri licenziamenti, molto probabilmente saranno licenziati di nuovo. Ai primi di maggio i deputati di Syriza hanno approvato una legge per reintegrare circa 9.000 dipendenti pubblici tra cui guardiani scolastici, donne delle pulizie e funzionari che avevano perso il posto di lavoro o erano stati messi in cassa integrazione in vista del licenziamento in seguito alle pesanti misure di austerità messe in atto dal precedente governo Samaras sulla scia delle richieste della troika (Ue, Bce e Fmi). (ANSAmed).
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