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Caos Iva, lunedì prezzi a sorpresa per i greci

Cambia vita cittadini. Ancora incertezza su riapertura banche

17 luglio 2015, 19:55

Redazione ANSA

ANSACheck

Pensionati in fila davanti alle banche ad Atene - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pensionati in fila davanti alle banche ad Atene -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Pensionati in fila davanti alle banche ad Atene - RIPRODUZIONE RISERVATA

ATENE - Incerti, preoccupati, inquieti e confusi: in questo modo, i greci cominceranno la prossima settimana. L'annunciata riapertura delle banche elleniche per lunedì è messa in forse "per motivi tecnici", ha reso noto nel pomeriggio il ministero delle Finanze, contribuendo così a mantenere alta l'incertezza in cui da settimane la gente vive.
Poi a fine giornata, al termine di una teleconferenza la Bce e la Banca centrale ellenica, fonti dell'Istituto di Francoforte hanno riferito che i problemi sono stati risolti. Ma ad essere certa - ad ora - è soltanto la riapertura di un migliaio di succursali in tutto il Paese che nei giorni scorsi hanno fornito assistenza esclusivamente ai pensionati privi di carte di credito e di carte bancomat per il prelievo di 120 euro settimanali dal loro mensile. Facile quindi prevedere altre lunghe file ai bancomat per prelevare al massimo 60 euro da ogni conto. Di certo lunedì scatteranno invece i pesanti aumenti dell'Imposta sul Valore Aggiunto (Iva) le cui modifiche, annunciate giovedì, diventeranno legge con la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Ma anche qui la confusione regna sovrana sia fra i commercianti che fra i consumatori e si registrano differenze incomprensibili nell'inserimento in diverse aliquote di generi della stessa categoria. Negli alimentari confezionati, per esempio, sugli spaghetti è prevista un'aliquota del 13% mentre per i tortellini (che sempre pasta sono) è del 23%. I cereali rimangono nella fascia del 13%, ma quelli in scatola per la colazione finiscono al 23%.
Il salmone è rimasto al 13% ma il manzo è schizzato al 23%. La carne bovina, infatti, è l'unica carne finita nell'aliquota del 23%. Inoltre sulla maggior parte dei tipi di latte l'Iva è del 13% però su quello in polvere è del 23%.
Ma le stranezze non sono finite: l'olio di mais e analoghi oli alimentari più economici dell'olio d'oliva sono stati inseriti nella fascia del 23%, mentre l'olio di oliva è rimasto al 13%. Allo stesso modo, nella categoria della panificazione, mentre il pane tradizionale è rimasto al 13%, i toast, i cracker e le fette biscottate sono finiti al 23% come se fossero generi di lusso. Una correzione dell'ultimo minuto ha evitato un'ulteriore discrepanza sul prezzo di alcuni tipi di formaggio: se venduto a pezzi era inserito nella fascia del 13%, grattugiato in quella del 23%.
Queste e altre spiacevoli sorprese attendono quindi i clienti di negozi e supermercati ma è facile immaginare la confusione che ci sarà lunedì perchè non tutti i punti vendita saranno riusciti a modificare durante il weekend i prezzi sulle merci in base alle nuove aliquote Iva. Da parte loro, i responsabili dei supermercati sostengono che ci vorranno almeno cinque giorni per apportare le modifiche nei prezzari dei loro sistemi elettronici. La difficoltà non è solo nel volume delle modifiche - alcuni negozi dovranno modificare l'Iva nei codici elettronici di 20-30mila prodotti - ma anche nelle loro caratteristiche: le variazioni precedenti erano state applicate a tutti i prodotti al dettaglio di tutte le categorie e non erano cambiate per molti anni, con l'eccezione delle bevande nel 2013. Questa è la prima volta che ci sono state tante modifiche all'interno di tali categorie e quindi i consumatori dovranno fare i conti con diverse aliquote Iva pur tra merci analoghe. Le catene di supermercati e i negozi di alimentari da parte loro si aspettano che il ministero delle Finanze rilasci presto circolari esplicative in quanto vi sono ancora parecchie zone grigie nel testo della nuova legge sull'Iva soprattutto per quanto riguarda i rapporti con la dogana.

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