(di Michele Monni) In una mossa
intesa da molti come un mezzo per diminuire le violenze di
questi mesi in cambio di una "pace economica", l'Autorità
nazionale palestinese (Anp) e Israele hanno firmato un
protocollo d'intesa per consentire anche ai palestinesi
l'utilizzo del servizio 3G, l'internet veloce di terza
generazione. L'accordo, firmato la settimana scorsa da Yoav
Mordechai, Coordinatore delle Attività del Governo nei Territori
(Cogat) e dal ministro degli Affari Pubblici dell'Anp, Hussain
al-Sheikh, dovrebbe essere attuato entro la seconda metà del
2016 e consentire alla Cisgiordania di non rimanere, insieme a
Cuba, l'unica "nazione" senza 3G. "Il primo problema che
dobbiamo risolvere - ha spiegato all'Ansa il ministro della
Tecnologia e delle Poste Allam Mousa - è la creazione dello
'spectrum' attraverso la costruzione delle infrastrutture
fisiche". "Il secondo - ha aggiunto indicando la finestra da
dove si intravedono i tetti delle abitazioni dell'insediamento
ebraico di Bet El - è il fatto che gli operatori israeliani
operano illegalmente nel nostro territorio fornendo un sevizio
che dovremmo offrire noi". Da anni gli operatori telefonici
israeliani forniscono il 3G per gli abitanti degli insediamenti
ebraici nei Territori occupati, ma anche molti palestinesi ne
usufruiscono acquistando sul mercato nero le sim card delle
principali compagnie israeliane. Secondo Mousa, il nuovo
servizio consentirà di "sviluppare settori fondamentali
dell'economia: saremo capaci di esportare il nostro know-how
all'estero e capaci di attrarre investimenti dall'esterno".
Inoltre, secondo Mousa, il 3G permetterà il progetto
e-Government, una piattaforma che attraverso un'app sul
telefonino consente di usufruire di servizi -come il pagamento
delle bollette o il rinnovo della patente- che oggi richiedono
molta burocrazia. Parzialmente soddisfatto, ma critico allo
stesso tempo, Sam Bahour, un imprenditore del settore
informatico e noto attivista palestinese, che ha definito
l'accordo "troppo poco e troppo tardi". "La tecnologia 3G - ha
osservato - è in dirittura d'arrivo, il 4G è già disponibile in
diverse nazioni e già parzialmente in Israele, i palestinesi
dovranno sviluppare un servizio, e spendere circa 35 milioni di
dollari, che tra un paio di anni sarà obsoleto. Non credo che
l'impatto sul mercato del lavoro sarà consistente, stiamo
parlando di alcune centinaia di nuovi assunti, niente di più, e
non è chiaro se nuovi operatori verranno inclusi". Al momento
Wataniya e Jawwal -i due principali operatori palestinesi- sono
stati scelti da Israele come i due fornitori ufficiali. Non è
ancora chiaro se il servizio sarà concesso da Israele anche
nella Striscia, anche se il ministro Mousa sostiene che
l'accordo "riguarda tutta la Palestina, Gaza compresa".
(ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA