I delegati provenienti da Italia, Libia, Palestina, Algeria Marocco, Tunisia, Egitto, Siria, Giordania, Iraq, hanno potuto parlare tra loro di apicoltura, biodiversità, gestione e rapporto tra ricerca scientifica e produzione, chiedendo applicazioni concrete dalle quali possano trarre benefici pratici, ma soprattutto si è giunti all'approvazione della Carta dei mieli del Mediterraneo. Un documento di importanza fondamentale, come ha sottolineato Vincenzo Panettieri, presidente della Federazione degli Apicoltori del Mediterraneo, che uniforma le regole di produzione nei Paesi del Med a quelle europee, che presentano standard molto elevati.
L'evento è stato organizzato dall'Inat (Institut National Agronomique de Tunisie), in collaborazione con Felcos Umbria, Apimed (Federazione degli Apicoltori del Mediterraneo), Art/Undp (Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite), Dipsa (Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna) e Disafa (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'università di Torino), il ministero dell'agricoltura tunisino, l'Utap (Union tunisienne de l'agriculture et de la peche), nell'ambito del progetto, finanziato dall'Ue, ''Mediterranean CooBEEration: una rete per l'apicoltura, la sicurezza alimentare e la biodiversità'', di cui FELCOS Umbria è capofila.
Al Forum di Tunisi è stata inoltre presentata la Campagna ''CooBEEration'', iniziativa internazionale di sensibilizzazione e informazione che mira a modificare la percezione dell'apicoltura nell'opinione pubblica, nelle istituzioni locali, nazionali ed internazionali, negli agricoltori e negli apicoltori stessi: da una concezione di semplice attività generatrice di reddito ad una visione ben più ampia e strategica dell'apicoltura come Bene Comune Globale, indispensabile per la tutela della biodiversità e per il benessere umano. (ANSAmed).
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