(ANSAmed) - TUNISI, 28 APR - ''Occorre che lo Stato tunisino
convinca i donatori di fondi internazionali che i loro prestiti
e donazioni alla Tunisia vengono impegnati rapidamente e con
professionalità". Lo ha detto Marwan Muasher, vice-presidente
per il Medio Oriente del Carnegie Endowment for International
Peace, in un incontro di presentazione a Tunisi del rapporto
della stessa Fondazione statunitense, cui hanno partecipato
anche il premier Habib Essid ed i principali protagonisti della
vita politica e dell'economia del Paese.
E' necessario inoltre, ha proseguito Muasher, che il governo
"persuada la comunità internazionale che, senza il forte
sviluppo e l'incremento degli aiuti, sarà molto difficile che la
Tunisia possa uscire dallo stato di stallo in cui versa
attualmente".
Il rapporto, stilato in tre lingue e intitolato "Tra pericoli
e promesse, un nuovo partenariato-quadro con la Tunisia",
evidenzia alcuni punti deboli della situazione economica attuale
in Tunisia. In primis, appunto, l'incomprensione di fondo tra
governo tunisino e donatori internazionali, che spesso lamentano
una mancanza di azione decisiva nell'attuazione dei progetti.
Ad essere messa sotto accusa è soprattutto la lentezza con la
quale le riforme economiche ed i progetti vengono messi in atto.
Nel presentare lo studio, Muasher ha spiegato che lo scopo
della Fondazione è quello di offrire un'analisi completa della
situazione del Paese in modo da fornire raccomandazioni utili
agli investitori, identificando i principali mali di cui soffre
l'economia tunisina e offrendo suggerimenti allo scopo di
sostenere ''l'esperienza tunisina, unica nella regione''.
Primo tra tutti quello di adottare un meccanismo rapido per
velocizzare l'attuazione dei progetti economici prioritari, che
stimolino lo sviluppo economico-sociale e creino nuovo lavoro.
Visione condivisa dallo stesso premier Essid, che ha
sottolineato la necessità di siglare in fretta un nuovo patto
sociale per uscire al più presto dall'impasse. (ANSAmed)
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