TUNISI - Dopo essere stata due giorni sotto i riflettori degli operatori economici mondiali la Conferenza internazionale per gli investimenti "Tunisia 2020" ha chiuso i battenti con un incasso per la Tunisia di 14,7 miliardi di euro tra investimenti, accordi e aiuti in varie forme.
I numeri presentati sono da capogiro: 4.500 partecipanti, 1.500 partner economici provenienti da 70 paesi e ben 40 delegazioni ufficiali. Un successo secondo il premier tunisino Youssef Chahed che in conferenza stampa, insieme al ministro dello Sviluppo, degli investimenti e della Cooperazione internazionale, Fadhel Abdelkefi, ha detto che "Tunisia 2020" ha inviato al mondo il messaggio che la Tunisia è una destinazione competitiva per gli investimenti grazie alle riforme avviate, come la legge sulle banche e il codice degli investimenti.
"Settanta paesi hanno dato fiducia alla Tunisia. Stiamo ritornando sulla scena internazionale come un paese democratico" ha affermato il premier aggiungendo "adesso, la cosa più importante è che i lavori per questi progetti iniziano il più presto possibile".
Il Paese nordafricano ha infatti bisogno di completare in fretta la transizione economico-sociale per poter rendere effettiva quella transizione democratica portata a termine grazie anche ad enormi sacrifici da parte del popolo, ma può farlo solo con un'economia in crescita e con la messa in atto di progetti concreti.
Ne è ben consapevole Chahed che a conclusione della conferenza ha dichiarato in tv che la riuscita del suo governo di unità nazionale non è un successo personale ma piuttosto di tutta la Tunisia, sottolineando come l'obbiettivo ultimo del governo sia la creazione di nuovi posti di lavoro e l'eliminazione della disoccupazione, elementi che furono poi alla base delle rivendicazioni della rivoluzione tunisina. "Il nostro obiettivo è ridare speranza ai giovani e far in modo di creare ricchezza, specialmente nelle regioni sfavorite del Paese", ha concluso il premier.
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