(ANSAmed) - NAPOLI, 27 NOV - "La diversità all'interno della
regione Mediterranea è una grande medicina per la crescita e
l'integrazione". Questo lo slogan lanciato al termine della
Medaweek di Barcellona, l'iniziativa organizzata
dall'Associazione delle Camere di Commercio del Mediterraneo
(Ascame) che ha portato nella città catalana oltre mille tra
imprenditori, rappresentanti delle Camere di Commercio, delle
organizzazioni datoriali e autorità politiche di 36 Paesi.
Dalle oltre 60 tavoli di lavoro è emerso un pacchetto di
proposte per risolvere i problemi dell'area, basandosi sulla
rivitalizzazione dei traffici, gli investimenti e gli aiuti allo
sviluppo.
Tra i temi inseriti nelle proposte il rilancio degli
investimenti pubblici e privati, ma anche lo stimolo allo
spirito imprenditoriale, in particolare dei giovani e delle
donne, oltre all'implementazione di un pano regionale sugli
aiuti allo sviluppo e la lotta alla corruzione.
Nell'ambito della Medaweek 2017, Salaheddine Mezouar è stato
premiato per l'organizzazione della 22ma conferenza sul
cambiamento climatico che si è tenuto a Marrakech nel 2016 sotto
l'egida dell'Onu. Il clima e le sue conseguenze sullo sviluppo
economico del Mediterraneo, sono stati al centro di molti degli
interventi delle giornate di Barcellona, con una particolare
attenzione all'acqua. "La domanda di acqua crescerà de 20% nel
2025 e sarà quindi imprescindibile l'uso di tecnologie adeguate
per un migliore trattamento delle acque reflue", ha sottolineato
Miguel Valls, presidente della Camera di Commercio di
Barcellona.
"Nel Mediterraneo vivono 490 milioni di persone in 22 Paesi -
ha spiegato Anwar Zibaoui dell'Ascame - e la metà di queste
nazioni vive una situazione di stress idrico che si aggraverà
viste le previsioni di aumento della popolazione. Bisogna quindi
cercare soluzioni usando la tecnologia e regolando meglio le
acque residuali e il loro uso per l'agricoltura e l'industria".
Molta attenzione è stata riservata anche alle rinnovabili:
"Nell'area si prevedono investimenti di 190 miliardi di dollari
da qua al 2030 per le energie rinnovabili nel Mediterraneo - ha
proseguito Zibaoui - che ha grandi risorse in rinnovabili su
eolico, solare e idraulico. Bisogna sfruttare a fondo i deserti
come stanno facendo Algeria, Marocco ed Egitto che possono
coprire il loro fabbisogno e vendere energia". (ANSAmed).
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