Le firme, apposte da ministri alla presenza di Putin e del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, rappresentano un "accordo record nella storia dell'industria nucleare", ha sottolineato Alexei Likhachev, il direttore di Rosatom, l'impresa statale russa che costruirà l'impianto entro il 2029 (o 2026, a seconda delle previsioni).
Se si escludono due reattori sudafricani "Koeberg" a Duynefontein, il continente africano non ne possiede altri e nemmeno ve ne sono in costruzione, come attesta il sito dell'Aiea. Piani in sviluppo, ma non vincolanti come quelli egiziani, esistono però anche in Nigeria, Kenya, Marocco e Algeria, segnala il sito della World nuclear association.
A Dabaa verrà installata "la tecnologia più moderna e sicura" ha sottolineato Putin riferendosi implicitamente ai reattori che saranno della "Generation 3+", quella nata dopo il disastro di Fukushima.
Rosatom gestirà l'impianto da oltre 5 gigawatt per 60 anni e l'investimento oscilla fra i 21 e i 27 miliardi di dollari a seconda delle stime. A cementare le relazioni strategiche con l'Egitto, ormai punti di riferimento dell'avanzata geopolitica di Mosca in Medio Oriente e Nordafrica, la Russia fornisce a tassi agevolati l'80-85% del finanziamento.
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