Di fronte a una platea di imprese egiziane (in gran parte provenienti dagli stabilimenti di produzione del grande distretto di Shak El Tubaan a sud-est del Cairo) e di alcune tra le maggiori ditte italiane di produzione di tecnologie per il settore lapideo, si incontrano i principali attori istituzionali e industriali egiziani per commentare i dati sulla produzione lapidea in Egitto e sulla dotazione di tecnologia e di beni d'investimento.
Secondo i dati di fonte egiziana relativi al 2017, l'Italia e la Cina si confermano i principali fornitori di tecnologia.
Nelle voci "macchine utensili" per la lavorazione delle pietre e nei macchinari per la selezione, pulitura, separazione, lavaggio e frantumazione delle pietre, l'Egitto ha importato tecnologie per 73 milioni di dollari. L'Italia e' il secondo fornitore, con una quota del 21,6%, preceduto dalla Cina (27,8%). Seguono la Germania (18,5%) e la Turchia (8,3%).
La presenza delle imprese italiane all'evento al fianco di Ice e di Veronafiere avviene in un momento cruciale per lo sviluppo industriale dell'Egitto, caratterizzato da un importante sviluppo dell'industria estrattiva e della lavorazione delle pietre da costruzione, trainato dai grandi investimenti nel settore del "real estate", e dal tentativo di ridare vigore alla produzione interna di prodotto finito. Le tecnologie italiane, che per tradizione hanno rappresentato la principale opzione per i produttori egiziani, oggi scontano la svalutazione della valuta locale, che riduce la capacità d'acquisto, e la presenza sul mercato di tecnologie a costi vantaggiosi, in gran parte cinesi.
L'Ice, insieme ad Isim, l'Istituto Internazionale del Marmo, ha in programma azioni volte a promuovere la tecnologia italiana per il settore lapideo in Egitto, offrendo assistenza tecnica alla produzione o alla certificazione di qualità dei prodotti, formazione tecnica, "cave scuola", supporto tecnico al "Centro Tecnologico egiziano per il marmo".
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