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Tunisia: proseguono attività di Cefa in 12 governatorati

7 i progetti a favore sviluppo socioeconomico

01 giugno 2020, 12:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSAmed) - TUNISI, 01 GIU - Nonostante l'emergenza coronavirus, non si ferma l'attività in Tunisia di Cefa Onlus - il seme della solidarietà -, qui presente dal 2012 e attiva attualmente in 12 governatorati, dall'estremo nord ovest del paese, Jendouba, alla frontiera sud-orientale con la Libia, Medenine, Gabès con 7 progetti, cofinanziati principalmente dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) e l'Unione europea, che intervengono in diversi settori. Tra le priorità, spiega ad ANSA il cooperante Jacopo Granci, figura lo sviluppo socioeconomico delle aree più emarginate, con particolare attenzione alla creazione di impiego giovanile, al finanziamento e all'accompagnamento delle start-up e al loro inserimento nei circuiti dell'economia sociale e solidale.

Importante è anche il sostegno fornito alla società civile, volto all'apertura di spazi di dialogo con le istituzioni locali per il miglioramento delle politiche di inclusione, la promozione del territorio e la protezione dell'ambiente. Da quasi dieci anni, inoltre, Cefa provvede all'attuazione di programmi di assistenza e integrazione rivolti ad individui e comunità migranti. Nell'ultimo periodo caratterizzato dall'emergenza Covid-19, Cefa ha rivisto in parte la programmazione dei propri progetti al fine di sostenere le comunità in cui opera, ad esempio con la produzione di video tutorial per mini-formazioni on-line ai volontari delle associazioni impegnati in prima linea. E soprattutto la produzione di maschere protettive per personale sanitario ad opera di gruppo di giovani ingegneri tunisini sostenuti ed aiutati da Cefa nel corso del progetto Lemma (2017-18). I primi prototipi - prodotti con tecnologia 3D - sono stati realizzati in tempi record e testati subito negli ospedali, dove sono stati approvati da personale sanitario qualificato. Grazie alla fornitura da parte di Cefa di sei bobine per le stampanti 3D, i giovani ingegneri di Mahdia hanno potuto produrre - all'interno del laboratorio di creazione digitale (FabLab) - 300 maschere protettive e diversi prototipi di valvole per adattare le maschere da sub ai respiratori. Le maschere e le valvole prodotte sono state distribuite all'ospedale universitario Taher Sfar di Mahdia e ad altre unità ospedaliere locali e ambulatori della regione, in collaborazione con il Commissariato regionale del Ministero della salute, per ridurre il rischio di contagio del personale sanitario quotidianamente impegnato in prima linea. L'iniziativa è già in atto in quattro governatorati dove si trovano le principali Facoltà di ingegneria del paese (Mahdia, Sfax, Sousse e Tunisi). Teatro di questa operazione è stato il laboratorio di creazione digitale FabLab di Mahdia (già finanziato da Cefa con il progetto Lemma) gestito da giovani ingegneri dell'associazione ''Pensée nationale libre'' nell'ambito della sua strategia di intervento volta all'educazione e all'implicazione dei ragazzi in materia di sviluppo e innovazione tecnologica. Anche nel quadro del progetto Restart, Cefa sta intervenendo per rafforzare la risposta all'emergenza Covid-19 in Tunisia, con attività sostenute nei governorati di Jendouba e Gabès, in collaborazione con i partner locali - Association Rayhana pour les femmes de Jendouba e Gabès Action che nascono dai bisogni emersi sul territorio e rispondono alle necessità identificate dalle istituzioni e dalla popolazione locale. Tra essi l'approvvigionamento alimentare degli ospedali, con la fornitura di pasti a 100 pazienti dell'ospedale regionale di Jendouba. Nel Governorato di Gabès, l'Associazione Gabès Action, ha lanciato la campagna di raccolta fondi ''Save Gabes'' per sostenere economicamente l'attività degli ospedali di Gabès attraverso l'acquisto di una lista di materiali indicati dall'ospedale stesso. Sulla base dei bisogni emersi dalla concertazione con il sindaco del Comune di Gabes, si è manifestata inoltre la necessità di acquistare dei materiali da fornire agli operatori ecologici della città in modo da garantire lo svolgimento delle attività di pulizia nella tutela della loro salute. E ancora l'attività di sensibilizzazione per il progetto ''Revitalizzazione di orti scolastici per il rafforzamento tra l'alimentazione scolastica e la produzione agricola locale'' governatorati di Kasserine e Kairouane), che si inserisce nell'asse di Rafforzamento delle capacità del Programma d'alimentazione scolastica in Tunisia realizzato dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) in collaborazione con il World Food Programme e Cefa in Tunisia. Nell'ambito del progetto ''Start Up Tunisia'' Cefa si impegna a sostenere nei comuni di Tabarka e Ain Dhram 4 associazioni attive nella lotta al Covid. La decisione di appoggiare le associazioni piuttosto che intervenire direttamente, é dovuta al fatto che esse sono autorizzate a circolare liberamente sul territorio per realizzare le proprie attività. "Questo permette di sveltire procedure e burocrazia (a cui devono sottostare le Ong per poter operare sul territorio) e di intervenire in tempi più rapidi in un momento in cui é indispensabile sopperire alla necessità espresse dalla comunità al più presto possibile. Inoltre le associazioni lavorano in coordinamento con le autorità locali e ciò permette di operare all'interno di un piano comune e omogeneo sul territorio", conclude Granci. (ANSAmed)

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