"Ora potremo lavare i vestiti di giorno - spiega al sito dell'Unhcr Ilham, una siriana di 41 anni, madre di tre figli, scappata da Daraa, nel sud del Paese - e non solo di sera, quando poi non si asciugano e i piccoli rischiano di ammalarsi.
In più i bambini di sera potranno stare a casa a fare i compiti o guardare la tv invece di stare in strada a giocare fino a tardi". L'impianto di pannelli solari è stato costruito all'esterno del campo e consiste in 40.000 pannelli che coprono un'area equivalenta a circa 33 campi di calcio.
Il progetto è stato eseguito dagli operai specializzati giordani ma ha coinvolto anche 75 profughi siriani.
L'elettricità generata sarà usata per i rifugiati e tutta l'energia in eccesso verrà riversata nella rete elettrica giordana. "L'impianto farà risparmiare una grossa somma all'Alto Commissariato Onu - ha spiegato Stefano Severe, rappresentante Onu in Giordania - e ci permetterà di migliorare l'assistenza che è vitale per i 650.000 profughi siriani in Giordania.
L'assistenza ai siriani dura da sette anni e le fonti di donazione sono sempre meno generose, per questo risparmiare è fondamentale perché l'UNHCR continui l'assistenza ai rifugiati nel campo di Zaatari e altrove". (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA