(ANSAmed) - MOSCA, 22 OTT - L'Arabia Saudita non utilizzerà
il petrolio come leva politica nella disputa sulla morte del
giornalista Jamal Khashoggi, avvenuta nel consolato saudita a
Istanbul, e la politica energetica del Paese mirerà a garantire
la stabilità dei mercati livello globale. Lo ha dichiarato
Khalid Al-Falih, ministro dell'Energia del regno dell'Arabia
Saudita, in un'intervista alla Tass.
"Speriamo che il mondo affronti la crisi politica con
saggezza e eserciteremo la nostra saggezza sia sul piano
politico che su quello economico", ha detto. Il mio ruolo di
ministro dell'Energia è quello di attuare le direttive del
governo, che ha un ruolo costruttivo e responsabile, e
stabilizzare di conseguenza i mercati energetici mondiali,
contribuendo allo sviluppo economico globale", ha detto
Al-Falih. Rispondendo alla domanda se l'embargo petrolifero del
1973 possa ripetersi il ministro ha detto: "Non ce n'è
l'intenzione".
Intanto, i magistrati della procura di Istanbul stanno
interrogando come testimoni altri 5 dipendenti turchi del
consolato saudita nell'ambito dell'inchiesta sull'uccisione di
Khashoggi. Nei giorni scorsi, erano già stati sentiti più di 20
altri dipendenti, molti dei quali avevano riferito di essere
stati invitati a non presentarsi al lavoro il giorno della morte
del reporter. (ANSAmed).
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