Secondo il sito web di Enpi (www.enpi-info.eu), il seminario si tiene in una delle aree piu' esposte al rischio tsunami nel Mediterraneo, a Stromboli, dal 30 maggio al 2 giugno. I partecipanti saranno informati di come la rete regionale di istituti scientifici NEAMTWS possa ora riuscire ad avvertire terremoti o movimenti sottomarini che possono generare tsunami.
Il sistema puo' anche identificare potenziali aree di impatto del fenomeno, predire la sua propagazione e il tempo di arrivo, rilasciando un allarme alle autorita' nazionali. Il seminario spieghera' come scambiare dati sui livelli del mare possa confermare lo tsunami e fornire informazioni sulla sua ampiezza, anche se a causa della breve durata dell'onda nel Mediterraneo non sempre e' possibile aspettare questo tipo di conferma prima di dare l'allarme. Statisticamente, gli tsunami del Mediterraneo sono piu' frequenti di quelli dell'Oceano indiano e hanno causato danni estesi e perdite di vite nel corso dei secoli. Secondo l'agenzia Ue dell'ambiente negli ultimi 500 anni sono stati registrati 200 tsunami, soprattutto nell'area dei mari Egeo, Ionio e Tirreno, il Mar di Marmara, lungo le coste dell'Algeria e a Cipro. Il programma PPRD South dell'Ue e' gestito da un consorzio guidato dalla protezione civile italiana insieme a Francia, Algeria, Egitto e Unisdr. (ANSAmed)