(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - Roma, 17 LUG -
Inclusivita' e rispetto dei diritti umani. Riparte da questi
semplici principi il Nuovo Mediterraneo immaginato e ridisegnato
a Roma nel corso della prima sessione della Conferenza di medio
termine del Programma ENPI CBC Med, iniziativa di cooperazione
transfrontaliera multilaterale finanziata dall'Unione Europea
attraverso lo strumento di Vicinato e Partenariato ENPI
(European Neighbourhood and Partnership Instrument), in corso
oggi e domani nella sede romana di Confindustria.
Prosperita' e piu' integrazione tra sponda Sud e sponda Nord,
maggiore coesione sociale tra i popoli, sono le parole d'ordine
che i diversi interlocutori intervenuti alla Conferenza hanno
tenuto a sottolineare. Il bicchiere sembra pero' mezzo pieno e
la diplomazia europea ne esce a testa alta. A dirlo sono i
partner della sponda Sud. ''Oggi, assistiamo a un'epoca di
grandi cambiamenti, accompagnati da un clima di speranza. La
politica di buon vicinato funziona'', ha detto il ministro per
la Pianificazione e lo Sviluppo amministrativo dell'Anp,
Mohammad Aburamadan. ''Anche la nostra presenza all'interno del
programma Enpi CBC e' cresciuta. Diverse nostre istituzioni sono
coinvolte nel Programma, in particolare nello sviluppo di
progetti per il mantenimento dell'acqua, di tutela ambientale e
di sviluppo sostenibile.
Il Mediterraneo pero' non rappresenta unicamente una fitta rete
di accordi commerciali ed economici. E' anche un mare di
politica, dove il conflitto arabo-israeliano non viene
dimenticato, ma anzi suscita molto nervosismo tra i
partecipanti. Un argomento che Israele, rappresentato dal suo
ambasciatore in Italia, Naor Gilon, non avrebbe voluto
sollevare, dice, perche' ''avrebbe offuscato i bei progetti''
che il Programma Enpi sta portando avanti nell'area.
A scaldare la platea sono anche gli sconvolgimenti provocati
dalla Primavera araba che ha cambiato gli equilibri regionali.
''Con gli sconvolgimenti del 2011 nuovi attori internazionali si
stanno affacciando nell'area'', ha affermato Nehad Abdel Latif,
ex ambasciatore egiziano in Italia, oggi a capo dello Steereing
Bureau for Egyptian-European Association Agreement and Action
Plan. Per non vanificare gli sforzi dei popoli arabi, pero',
serve, dicono i Paesi della fascia meridionale del Bacino,
''maggiore sostegno economico e politico e evitare cosi' che la
Primavera araba si trasformi in un autunno''. (ANSAmed).