Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

NEXTMED: cooperazione continua, ma non è 'business as usual'

Programma ENPI diventa ENI, ma Med chiede a Ue più attenzione

12 dicembre, 20:02

Tanti i progetti  della politica europea di vicinato. Tanti i progetti della politica europea di vicinato.

(Di Luciana Borsatti) (ANSAmed) - ROMA- Si chiamerà in modo diverso, ma manterrà lo stesso approccio multilaterale e partecipativo alla cooperazione euro-mediterranea: un approccio che va oltre cooperazione bilaterale tra Ue e governi destinatari delle risorse, per mettere in rete più Paesi del nord e del sud. E soprattutto più attori, sia istituzionali che della società civile, favorendo così una ricaduta più vasta dei fondi investiti, e mettendo in rete anche tecnologie, buone prassi e competenze. E' il Programma ENPI CBC Med della Politica europea di vicinato, che non perde il vizio di presentarsi con gli acronimi cari al lessico di Bruxelles, ma che anche sotto il nuovo nome ENI CBC intende tradurre in progetti concreti il confronto a più voci su esigenze e problematiche comuni dei Paesi partner, sotto la guida della stessa Autorità di Gestione, la Regione Sardegna.

Tra Egitto, Francia, Italia, Libano, Spagna e Tunisia, per esempio, si è concretizzato il progetto 'Green Med Initiative', che negli uffici di Cagliari si considera tra quelli di maggior successo. Per praticare e soprattutto diffondere la cultura della gestione dei rifiuti, sono state installate nelle scuole 160 macchine per il riciclaggio della plastica che restituiscono scontrini-premio ai più assidui. Si prevede di sottrarre così alla dispersione nell'ambiente circa 20 milioni di tonnellate di bottiglie e lattine, coinvolgendo nel contempo circa 10 mila ragazzi in un pratica di educazione ambientale.

Punta invece sulle energie rinnovabili il progetto Foster in Med, che coinvolge Egitto, Italia, Giordania, Libano, Spagna e Tunisia: al centro la diffusione di conoscenze sulle migliori soluzioni tecnologiche per i pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici, con la partecipazione di università, enti pubblici e imprenditoria privata. L'obiettivo non è solo la posa in opera di pannelli compatibili con l'urbanistica, ma una diffusione di competenze destinata ad andare oltre i primi soggetti coinvolti.

E poi ancora, nel campo della tecnologia applicata al patrimonio culturale, il video in 3D di 'I AM', che ricrea il vecchio porto della cittadella medievale di Byblos in Libano. Anche questo si inserisce tra i circa 20 progetti che hanno finora dato risultati di eccellenza, in attesa che un'altra quarantina si concluda con esiti simili e una decina siano pienamente avviati nei quattro diversi ambiti destinatari che programma, che includono anche lo sviluppo economico e sociale e la promozione del dialogo culturale e delle buone pratiche nel governo locale.

Ma vi sono anche progetti che non funzionano, come quelli bloccati dall'instabilità dei Paesi più investiti dai conflitti, dal terrorismo, dai flussi di profughi e dall'instabilità politica che affligge la sponda sud del Med, da Gaza al Libano ed allo stesso Egitto, che pur partecipa a circa un terzo dei progetti. "Non si può certo far finta che sia ancora 'business as usual' - ha detto l'ex ambasciatore egiziano in italia Nehad Abdel Latif, che partecipa al progetto Enpi fin da quando questo è nato. ''Non dimentichiamo che a guardare verso di noi ci sono anche Paesi come la Russia, l'India e l'Iran - ha ammonito - ma noi siamo vicini nel Mediterraneo, e con interessi complementari". Cosa che nella definizione delle politiche europee non viene però compreso, ha evidenziato, pur ribadendo il suo apprezzamento per le specificità del Programma ENPI-ENI.

Una provocazione raccolta da Renato Soru, ora eurodeputato ma che da governatore della Sardegna fu coinvolto nello stesso Programma. "L'Europa ha spostato il suo baricentro a nord - ha detto - ma deve riscoprire le ragioni stesse della sua nascita, la volontà di non avere più guerre, un progetto che deve portare nel Mediterraneo". Fra i relatori oggi anche il segretario generale dell'Upm Fathallah Sijilmassi, il segretario parlamentare per la presidenza maltese della Ue nel 2017 Ian Borg e l'ambasciatore spagnolo Gabriel Busquet. A presentare le linee programmatiche per il 2014-2020 la direttrice generale dell'Autorità di gestione del Programma Anna Catte. (ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

per saperne di più sull'ENPI - Regione mediterranea