(ANSAmed) - ROMA, 12 DIC - Il programma ENPI CBC Med, che da
quest'anno al 2020 si chiamerà ENI CBC, è un "programma molto
speciale, perché insiste, al di là della 'partnership', sulla
'co-ownership': il che significa che le parti hanno negoziato
insieme e realizzano insieme i progetti". A sottolinearlo è
Nehad Abdel Latif, ex ambasciatore in Italia e assistente del
Ministero degli Esteri egiziano sulla Cooperazione Euromed, in
occasione della Conferenza Next Med a Roma.
I 14 Paesi coinvolti nel programma infatti, spiega, sono
tutti presenti nei comitati che seguono i progetti finanziati
dalla politica di vicinato della Ue. Inoltre, "l'approccio è
partecipativo tra i diversi soggetti del sud e del nord" del
Mediterraneo, e "la lingua araba - sottolinea - è stata
introdotta per la prima volta" in questo settore.
L'Egitto, sottolinea ancora Abdel Latif, ha partecipato al
Programma Enpi con 33 progetti sui 95 varati nel periodo
2007-2013, un dato "che riflette l'importanza data dagli
egiziani" al programma stesso. Si è trattato di progetti
diversi, prosegue, dal settore lattiero "che è importante" per
l'economia locale, ad altri per le energie rinnovabili,
soprattutto quella solare, dalla gestione dei rifiuti al
turismo, "che è di grande rilievo per tutte le economie
dell'area euro-mediterranea".
E tutto questo, osserva, nonostante l'instabilità politica
che l'Egitto, insieme ad altri Paesi nord africani, ha dovuto
affrontare dalle rivolte del 2011.
"L'Egitto ha fronteggiato serie difficoltà negli ultimi
quattro anni - ha risposto Abdel Latif - ma compie grandi sforzi
per continuare nel suo sviluppo economico e sociale". E' vero -
riconosce - la ripresa economica è lenta", ma ci sono sfide da
cogliere, "come la disoccupazione e la creazione di nuovi posti
di lavoro". "Alcuni dei progetti del programma sono stati
rallentati per gli eventi di questi anni in Egitto - conclude -
ma nonostante questo siamo impegnati a portarli a termine".
(ANSAmed).
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