Nel 2015, ricorda lo studio, tutte le commodity hanno perso valore (42 materie prime su 46 hanno toccato i valori più bassi degli ultimi trent'anni). ''Si tratta di un fenomeno trasversale e difficilmente sostenibile nel medio-lungo termine per quei mercati emergenti fortemente dipendenti dalle commodity e poco diversificati'', fa notare Sace, come nel caso dell'Algeria.
Altro fattore è poi quello dell'aumento del debito. Nei paesi emergenti la posizione debitoria si è aggravata, con un aumento del debito sia pubblico (passato dal 150% del Pil nel 2009 a circa il 195% oggi). Infine l'estensione della violenza politica. ''Il 2015 - si legge nel documento - ha visto crescere il ruolo del terrorismo come fonte d'instabilità geopolitica e non solo come evento singolo di rischio. Le ripercussioni del terrorismo hanno un costo secco per l'economia globale, pari a 64 miliardi di dollari secondo le stime dell'Institute For Economics & Peace, e compromettono l'operatività di diversi Paesi, come nel caso di Yemen (+12), Libia (+12) e Siria (+5). A influenzare l'andamento economico della zona Mena saranno, i prezzi bassi delle materie prime (Algeria, Egitto, Arabia Saudita e Turchia), il ritorno del debito (Egitto, Iraq, Turchia) e la riemersione della violenza politica (Libia, Tunisia, Iran, Iraq, Siria, Turchia). Decade poi la convinzione che i Paesi emergenti siano l'Eldorado. Secondo lo studio, nel 2015 si è assistito a un leggero miglioramento del rischio nei mercati avanzati (indice SACE: -1 punto), contrapposto a un aumento sensibile nei grandi paesi emergenti (+ 4 punti), con picchi significativi per importanti partner commerciali dell'Italia quali Brasile (+10), Russia (+9) e, in misura minore, Turchia (+3). ''Il 2016 sancirà la fine dell'era dei BRICS e della rappresentazione degli emergenti come Eldorado'', spiega Roberta Marracino, direttore Area Studi e Comunicazione di Sace-. ''Sarà un mondo meno piatto e con sensibili differenze all'interno delle singole aree geografiche, di fatto un ritorno allo stato dei mercati pre-2007, ma con maggior complessità e volatilità, che abbiamo chiamato 'nuovo Old Normal'''.
(ANSAmed).
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