(ANSAmed) - Napoli, 16 APR - Un tributo a Danis Tanovic per
raccontare una nuova terra di nessuno. È questa l'idea della
mostra "No man's land (8 km - un tributo a Danis Tanovic) di
Nadia Al Issa, ricercatrice e operatrice culturale di origini
siriano- palestinesi e greche, che sarà allestita alla galleria
1 Opera di Napoli dal 17 aprile al 13 maggio.
La mostra, informano gli organizzatori, richiama gli 8
chilometri di terra di nessuno che si estendono tra il Libano
(Masnaa) e la Siria (Jdeidet Yabous), connettendo e
disconnettendo due nazioni con cui Al Issa ha una complessa
relazione. Essendo cresciuta come una cittadina siriana in
Libano, considerata una straniera, ma vivendo la Siria come
un'outsider, è arrivata alla definizione irrealistica ma al
tempo stesso molto reale di se stessa come di qualcuno che non
appartiene ad alcun luogo.
Il viaggio espositivo della Al Issa è ispirato al film di
Danis Tanovic del 2001, No Man's Land, dove assurdi eventi
mostrano come tre soldati rimangono intrappolati nella terra di
nessuno tra i due confini della guerra della Bosnia-Erzegovina.
E quasi a seguire quella scia nel 2011 Al Issa ha cercato,
volontariamente, di entrare per due giorni nella terra di
nessuno tra il Libano e la Siria. Lo fece chiedendosi quale
sarebbe stata la reazione delle autorità a un comportamento così
strano, quali sarebbero state le autorità implicate, come
avrebbero reagito e su quali basi, che impatto avrebbero avuto
le specifiche condizioni delle relazioni tra Libano e Siria.
Nell'installazione nella galleria napoletana Al Issa presenta la
documentazione di ricerca che ha condotto lungo il confine
siriano - libanese, concentrandosi suo propri sforzi di
comprendere le nazioni, i confini e le terre di nessuno nel
21esimo. No Man's Land è stato esposto nel 2011 in Exposure, al
Beirut Art Center del Libano. (ANSAmed).
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