L'Unione europea da' molta importanza alle riforme relative all'occupazione e alla competitività e ora questi temi, ha ricordato Morten Jung - rappresentante della Direzione per l'allargamento della Commissione europea - sono molto in alto sulla lista delle priorità per i finanziamenti nel quadro del programma Ipa II: verranno presi in considerazione solo progetti a dimensione regionale e che sostengono gli investimenti.
L'obiettivo della strategia See 2020, approvata da sette paesi lo scorso novembre, è di migliorare le condizioni di vita nella regione e di riportare al centro la competitività e lo sviluppo, seguendo la visione della strategia Europa 2020 dell'Ue, e si propone di creare fino a 1 milione di nuovi posti di lavoro entro il 2020 incrementando l'occupazione dal 39% al 44%, di raddoppiare il valore totale degli scambi regionali (da 94 a 210 miliardi di euro), di far crescere il Pil regionale pro capite dall'attuale 36% al 44% della media dell'Ue.
"Abbiamo previsto 82 misure concrete in 16 settori", ha detto il segretario generale del Rcc Goran Svilanovic, misure che gli stati (Bosnia, Serbia, Croazia, Montenegro, Macedonia, Kosovo e Albania) dovrebbero attuare nei prossimi anni. Svilanovic ha anche ricordato che "la crisi ha colpito fortemente i Balcani: il debito estero è raddoppiato rispetto al 2008 e sono andati perduti 800.000 posti di lavoro, ma il processo di adesione all'Ue sarà sempre più legato direttamente allo sviluppo economico." Per questo, l'obiettivo della presidenza di turno austriaca dell'Ince, il forum regionale per la cooperazione intergovernativa di piu' lunga data stabilito nel 1989, è di "impiegare in pieno - ha detto l'ambasciatrice Heidemaria Guerer- le potenzialità dell'Ince come 'clearing house' tra varie regioni e le organizzazioni internazionali che lavorano nell'area compresa tra il Baltico e il Mar nero e tra il Danubio e l'Adriatico".
L'Ince attualmente comprende 18 paesi, 10 dei quali sono membri dell'Ue. (ANSAmed).