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Rivolte arabe: Terzi, sostegno condizionato a rispetto donne

Bonino,in prima linea ma non elette.Monti,'spread' non femminile

16 luglio, 19:28

(ANSAmed) - ROMA, 16 LUG - "La stretta connessione tra diritti delle donne e stabilità, inclusione e ricostruzione è la bussola con cui orienteremo il nostro sostegno ai processi di transizione" nei paesi attraversati dalle rivolte arabe. Lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi intervendo alla conferenza 'Women in diplomacy' svoltasi oggi a Roma.

"Ci attendiamo - ha detto - che le nuove leadership arabe rispettino i diritti delle donne nelle Costituzioni, nella vita politica e sociale" perchè le donne "sono state protagoniste della primavera araba", scendendo in piazza e partecipando "in massa" alle prime consultazioni elettorali.

"L'inclusione delle donne - ha detto ancora Terzi - è necessaria non solo all'avanzamento in senso più liberale e democratico della società, ma anche alla sua sicurezza".

"I processi decisionali in cui la componente femminile è assente o marginalizzata perdono legittimità politica perché trascurano sensibilità, esperienze e prospettive di una parte essenziale della società, che si priva di energie vitali alla sua riconciliazione, stabilità e coesione".

All conferenza e' intervenuta anche la vice presidente del Senato Emma Bonino, secondo cui con le primavere arabe "è caduto il muro della paura, per gli uomini ma anche per le donne".

"Le donne in Tunisia e in Egitto - ha ricordato - erano in prima linea. Dopodiché con le elezioni parlamentari, poiche' tutto il mondo e' paese, si sono trovate con una presenza dello zero virgola". In ogni caso, Bonino si è detta "fiduciosa" per i cambiamenti in atto nei paesi della sponda sud del Mediterraneo, e noi "abbiamo un dovere di aiuto e di sostegno. Ci saranno periodi neri e periodi di ritorno, ci siamo passati con la nostra storia, però l'ultima cosa che possiamo fare è sederci in riva al fiume e aspettare che passi il cadavere. Ci sono molte cose invece che possiamo e dobbiamo fare. Con e per loro".

Alla conferenza e' intervenuto anche il premier Mario Monti.

"Nel mio governo avrei voluto più donne, ne ho solo tre'', ha detto. Ma tutte occupano ministeri ''centrali, cruciali e storicamente maschili come quello dell'interno, giustizia e lavoro''. "Tutte le parole chiave - ha osservato ancora Monti - sono di genere femminile, 'banca, moneta, liquidita', inflazione e anche la parola cardine per le banche centrali, indipendenza, non è solo una parola al femminile ma un atteggiamento molto forte nelle persone di genere femminile''. Quanto allo ''spread'', ha infine scherzato, ''cos'é? Maschile, neutro, non so. Certamente non é femminile". (ANSAmed).

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