Anche perché - sottolinea il ministro - si rischia anche di dover rimborsare le spese sostenute dal Ministero per riportare a casa persone che si sono esposte inutilmente ai rischi. Come ricorda Terzi citando un recente decreto legislativo che lo prevede.
Tornando all'Egitto gli Esteri - dopo l'attacco di domenica nel Sinai del Nord - hanno aggiornato il warning sul sito 'Viaggiaresicuri'. Invitando i turisti alla massima cautela in quell'area. Ma anche nel resto del paese, evitando di limitare le uscite dai villaggi turistici e bandire le escursioni nel deserto. "Nelle zone turistiche del Mar Rosso, come Sharm El Sheikh, Marsa Alam e Hurgada - si legge nel sito della Farnesina - "si registrano purtroppo nuove tensioni, turbolenze e elementi di pericolosità" con "la presenza di tribù beduine", diventate "particolarmente aggressive e responsabili di frequenti atti di intimidazione e violenza: blocchi stradali, scontri con armi da fuoco, ripetuti sequestri, anche di turisti, in particolare nella zona di Nuweiba e in direzione del monastero di Santa Caterina". In uno degli ultimi blocchi stradali si sono avuti "gravissimi disagi per i turisti italiani, specie con bambini al seguito", si ricorda in relazione al blocco qualche giorno fa che ha coinvolto circa 300 turisti italiani appena giunti in Egitto, rimasti bloccati 10 ore nello scalo di Marsa Alam. In tale contesto, "mentre permane un clima di latente pericolosità che ogni connazionale che voglia recarsi nella regione deve essere consapevole di poter trovare e pronto ad affrontare, appare comunque opportuno limitare al massimo gli spostamenti all'esterno dei villaggi turistici. Vanno poi tassativamente evitate le escursioni nel deserto, anche se nel contesto di manifestazioni organizzate da Tour Operator, specie quelle con destinazioni più lontane. Massima cautela - prosegue l'avviso - va esercitata a maggior ragione nel Nord Sinai, dove si è registrato negli ultimi mesi un ancor più grave peggioramento del quadro di sicurezza".(ANSAmed).