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Mo: Gentiloni, spingere per la ripresa del negoziato

Anche con cornice internazionale diversa. Firmati accordi con Anp

30 giugno, 10:39

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con il presidente palestinese Abu Mazen a Ramallah Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con il presidente palestinese Abu Mazen a Ramallah

(di Massimo Lomonaco)

RAMALLAH - Occorre spingere "palestinesi e israeliani" anche con una "cornice internazionale piu' ricca, diversa da quella degli ultimi anni" a fare "ulteriori passi verso la ripresa del negoziato che oggi di fatto e' bloccato".

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in visita di stato ieri a Ramallah, capitale de facto della Palestina, e prima di arrivare oggi in Israele, si e' schierato per il rilancio delle trattative di pace. "Non possiamo, nonostante ci siano tantissimi conflitti, rischi di terrorismo e guerre in atto, immaginare - ha detto conversando con i giornalisti dopo la conferenza stampa con l'omologo palestinese Riad al Malki - che questa storica questione possa essere considerata come oramai secondaria o superata". "Anche perche' il rischio che il fondamentalismo terrorista cerchi di appropriarsi di questa storica battaglia del mondo arabo - ha spiegato - e' un rischio molto serio".

L'idea - secondo Gentiloni - e' quella "di una cornice negoziale diversa da quella seguita negli ultimi 10-15 anni e anche con un impegno piu' significativo dell'Ue, dei paesi arabi e, ovviamente, con l'aiuto degli Usa" attraverso la quale spingere le parti al tavolo delle trattative. Da una parte - ha proseguito il ministro - occorre "rassicurare Israele che non solo la sicurezza dello stato ebraico e' una priorita' per tutti ma anche che non c'e' una strategia di accerchiamento e isolamento diplomatico di Israele". Al tempo stesso il ministro degli Esteri ha ribadito che bisogna "essere chiari" con Israele sul fatto che "gli insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme non aiutano il percorso di pace". Cosi' come che la Soluzione dei 2 stati "condivisa infine negli ultimi anni dalla comunita' internazionale alla fine" deve continuare "ad essere l'orizzonte in cui muoversi". Gentiloni ha ipotizzato un percorso temporale che verte attorno "ai prossimi due, tre mesi". Anche perche' - ha proseguito - "l'andamento del dossier iraniano" con la possibile firma di un accordo finale tra Teheran e le potenze del 5+1 "influisce in parte sulla possibile ripresa del negoziato".

Nella sua visita a Ramallah - dove ha incontrato anche il premier del governo dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) Rami Hamdallah e il presidente Abu Mazen - Gentiloni, accompagnato da una delegazioni di ministri (tra questi quello dell'educazione Stefania Giannini) e responsabili di vari dicasteri, ha firmato insieme a loro una serie di accordi - nell'ambito del Secondo Comitato ministeriale congiunto tra i due paesi - che riguardano economia, cultura, sanita', sicurezza, piccole e medie imprese, giustizia, ricerca scientifica. "Negli ultimi tre anni - ha sottolineato - nonostante il difficile contesto finanziario, la cooperazione italiana ha investito 140 milioni di euro, rivolti principalmente a rafforzare l'intervento palestinese nelle aree dell' assistenza, dell'eguaglianza di genere e nello sviluppo economico".(ANSAmed).

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